19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Strozzinaggio a Trieste

Adescava anziani nelle sale giochi: in manette per usura

Ex infermiere, gestiva un ‘giro d’affari’ di proporzioni enormi sfruttando la ludopatia, la povertà e la vecchiaia delle vittime

TRIESTE - Anziani in difficoltà economiche, dipendenti dal gioco d’azzardo o addirittura incapaci di intendere. Venivano ‘adescati’ nei casinò oltreconfine e nelle sale giochi con la promessa di un aiuto economico ma a caro prezzo. Felice Granceri, ex infermiere in pensione, prestava denaro e ne chiedeva indietro quasi il triplo, per 500 euro in più ‘a chiamata’. Come riporta il quotidiano ‘Il Piccolo’, il giro d’affari era enorme e non ancora del tutto esplorato dalle Autorità giudiziarie.

Arrestato

Al momento Granceri è ai domiciliari, dopo due notti in carcere in custodia cautelare su richiesta del pm triestino Lucia Baldovin. Tra le vittime della sua ‘attività’, una signora molto anziana a cui serviva un prestito per fare la spesa e un uomo affetto da ludopatia e abituale frequentatore di una nota sala da gioco in Slovenia: entrambi sottoposti a vessazioni continue e insostenibili rate mensili. Nei pressi di Campo san Giacomo, nell’abitazione del condannato per usura, le autorità hanno rilevato ingenti quantità di denaro contante, assegni in bianco, carte di credito e ricevute. Si tratta di dati relativi alle ultime settimane, mentre si ipotizza che il reato sia stato reiterato per anni e che le somme in gioco (è il caso di dirlo) siano enormi rispetto a quelle sequestrate.

Il messaggio delle autorità
‘Il piccolo’ riporta le dichiarazioni rilasciate dai Carabinieri in un comunicato stampa. Le autorità esortano tutte le vittime a uscire allo scoperto per rivelare la reale entità del problema e reperire eventuali complici, forse ex colleghi di Granceri. La mole di denaro in gioco è tale che un vero e proprio sistema di collaboratori non è da escludere.
Spesso coloro che si ritrovano invischiati nella trappola dell’usura non vogliono palesarsi per paura di ritorsioni o per semplice vergogna, molti di loro vengono adescati con prestiti irrisori, salvo poi accumulare una mole di debiti che li rende destinatari di minacce e persecuzioni anche a distanza di anni.