20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Chiesta un'azione forte del Comune

Giorgi visita la Ferriera: «La proprietà non chiuderà l'area 'a caldo'»

Una parte dell'azienda che il capogruppo del Pdl definisce «assolutamente incompatibile con quella che è la Trieste del 2016»

TRIESTE - «Dal sopralluogo alla Ferriera di Servola si esce con una certezza: quella che Siderurgica Triestina non ha alcuna intenzione di chiudere l'area 'a caldo'. La proprietà, infatti, reputa indispensabile, per il funzionamento delle altre strutture dello stabilimento (compreso il laminatoio a freddo), il mantenimento di quell'area». A dirlo è Lorenzo Giorgi, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, a Trieste, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo all’interno della Ferriera.

Giorgi si è fatto un’idea abbastanza chiara su quanto avviene in Ferriera: «La realtà è tragicamente diversa da quella che vogliono far apparire – assicura –. L'area ‘a caldo’, nonostante filtri e tentativi vari, continua imperterrita a provocare polveri che si vedono in grande abbondanza all'interno dello stabilimento...ed è assolutamente incompatibile con quella che è la Trieste del 2016! Per chi c'è stato per tre ore e mezza come me, il bruciore alla gola e la polvere su scarpe e vestiti sono segno inequivocabile della realtà. Il pensiero va a quei lavoratori che sono costretti, per necessità, a operare all'interno di questo stabilimento».

Si prospetta, quindi uno scontro tra chi l’area ‘a caldo’ vuole chiuderla e chi, come la proprietà, non pare intenzionato a farlo. «Non giriamoci intorno; serve un intervento drastico, utilizzando tutti i mezzi che la legge mette a disposizione del sindaco, per bloccare quella parte di industria pesante ed inquinante che non può e non deve continuare ad esistere a pochi metri dalle abitazioni», chiude Giorgi.