29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Teatro

Prima della Scala: torna la Giovanna d'Arco di Verdi

Un Verdi tutto da riscoprire ed un disegno artistico che guarda al futuro quello del teatro scaligero

MILANO - Giovanna d'Arco torna al Teatro alla Scala dopo 150 anni di assenza e a 170 anni dalla sua prima esecuzione del 15 febbraio 1845 sempre nel teatro del Piermarini. La ripresa dell'opera di Giuseppe Verdi si inserisce nella linea artistica e culturale che darà forma alle stagioni scaligere dei prossimi anni e che ripropone le opere nate proprio alla Scala, riallacciando così il legame con la tradizione del nostro melodramma, allargando il numero dei titoli e alternando i più famosi con quelli meno eseguiti.

La scelta artistica del teatro
Con questo spettacolo il maestro Riccardo Chailly, al suo primo sant'Ambrogio da direttore principale, anticipa un disegno artistico che vedrà il suo sviluppo nei prossimi anni accanto all'ambizioso progetto di esecuzione di tutte le opere di Giacomo Puccini. La regia della nuova produzione scaligera è affidata alla coppia Moshe Leiser e Patrice Caurier, mentre il cast comprende Anna Netrebko (Giovanna d'Arco), Francesco Meli (Carlo VII), Carlos Alvarez (Giacomo) e il coro diretto da Bruno Casoni.

Pensare al futuro
«Giovanna d'Arco costituisce, con il Nabucco e la Traviata, uno dei tre capolavori di Giuseppe Verdi -ha osservato il sovrintendente del teatro, Alexander Pereira- un Verdi pieno di freschezza e un'opera che avrà un grande impatto su quelle future». Un futuro a cui guarda anche il Teatro alla Scala: «è importante pensare al futuro - ha sottolineato da parte sua il direttore Chailly - ma guardando, sempre, alla storia di questo teatro. Per questo -ha aggiunto- era impensabile non avere per la Giovanna d'Arco un cast ideale».