19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Film in uscita

Diego Abatantuono genitore... modello in «Belli di papà»

Come costringere i propri figli ad assumersi le loro responsabilità? Ce lo spiega Diego Abatantuono nella sua nuova commedia in uscita «Belli di papà». Uno spaccato del rapporto genitori-figli che non può che farci ridere ma anche commuovere

ROMA - Il 29 ottobre tutti al cinema! Cosa può fare un padre, imprenditore di successo, per dare una lezione ai tre figli bamboccioni che vivono negli agi e non ne vogliono sapere di lavorare, meno che mai di assumersi le loro responsabilità?

La storia
Nel film «Belli di papà» di Guido Chiesa, in uscita con medusa, Diego Abatantuono rimasto vedovo escogita un espediente geniale per riportare i suoi rampolli alla realtà: mette in scena un fallimento per bancarotta fraudolenta, improvvisa una fuga degna di una famiglia di veri latitanti, s’installa con i ragazzi in una vecchia e malmessa casa nelle Puglie, quindi impone a Chiara (Matilde Gioli), Matteo (Andrea Pisani) e Andrea (Francesco Di Raimondo) di imparare qualcosa che non hanno mai fatto: lavorare. Completano il cast Barbara Tabita, Antonio Catania e Francesco Facchinetti, per la prima volta sullo schermo.

Una commedia emozionante
«Il film è ispirato a un successo messicano, Nosotros Los Nobles del regista Gary Alazraki - spiega il regista Guido Chiesa - e si iscrive nel solco della migliore commedia italiana perché diverte senza rinunciare a far riflettere, emozionare e perfino commuovere. Il personaggio di Abatantuono, rispetto all’originale, è cresciuto: realista e cinico, ha portato alla commedia una comicità molto efficace che si riallaccia al periodo d’oro della sua carriera. Impressiona la sua capacità di passare nel giro della stessa battuta dal tono serio all’ironia, dal sarcasmo alla dolcezza, dal dramma alla leggerezza».

Il difficile mestiere del genitore
«Sono convinto che se c'è una colpa dei figli, inevitabilmente nasce dai genitori - dichiara Diego Abatantuono - Il mestiere del genitore è difficile, è un'avventura da vivere con caparbietà e entusiasmo. Una certa cialtroneria dei personaggi estroversi e sopra le righe dei primi film si è modificata nel tempo, ma mi è rimasta la voglia di raccontare un tipo di italiano che esiste davvero, storie che affondano nella realtà».