19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Il libro

«Ciao» il nuovo libro di Walter Veltroni dedicato al padre

Un padre morto troppo presto e mai incontrato, raccontato da un Walter Veltroni sereno e nostalgico. Un libro biografico che ci riporta ad all'Italia delle nuove idee e dei grandi uomini

ROMA - Si intitola «Ciao» il libro di Walter Veltroni, un romanzo struggente che racconta di un padre, perso quando aveva solo 1 anno. L’ex sindaco di Roma immagina di parlare con lui, Vittorio, un giovane uomo che non ha mai visto ma a cui avrebbe voluto fare molte domande

Un dialogo immaginario
Veltroni non è solo un uomo di politica: il suo «Ciao», dà un’immagine umana, che tocca un argomento molto delicato. Nel libro biografico parla del padre defunto a soli trentasette anni, con il quale nasce un bellissimo dialogo immaginario tanto atteso e desiderato per tutta la vita dal figlio che aveva solo un anno alla sua morte.

Un padre che è mancato
Vittorio Veltroni era un importante radiofonico ma è stato stroncato troppo presto dalla leucemia, lasciando moglie e figli soli ad affrontare le difficoltà; Veltroni nel libro racconta come in tantissimi momenti duri abbia sentito la dolorosa mancanza del padre e del suo sostegno: «Mi sarebbe piaciuto in quel momento avere il tuo parere, ma ho imparato da piccolo che essere orfani significa stare in prima fila, un po’ soli con se stessi… Significa condividere i successi e metabolizzare in solitudine le sconfitte. Non si frigna, da orfani».

Un uomo che ha fatto la storia
Il libro è anche una minuziosa opera di ricostruzione della vita di Vittorio che Walter ha con forza ricomposto, lungo gli anni, utilizzando lettere, fotografie, testimonianze tanto più preziose quanto rare. Ad esempio di quel periodo non esiste, alla Rai, un archivio fonografico che conservi traccia del grande lavoro di Vittorio Veltroni e di quella formidabile leva di autori, dirigenti, artisti che soprattutto a Roma, la Roma di Cinecittà e della radiotelevisione italiana, producevano una quantità impressionante di idee e di progetti, dal cabaret all'informazione, dal teatro leggero al reportage (memorabili quelli di Vittorio Veltroni dai funerali del Grande Torino a da Trieste appena riunita all'Italia).

Gli amici illustri
Con lui Alberto Sordi, Sergio Zavoli, Fiorenzo Fiorentini, Riccardo e Corrado Mantoni, Ettore Scola, Ugo Gregoretti, Emmanuele Milano, Fabiano Fabiani, Giovanni Salvi, Giuseppe Lisi. Nomi che si rincorrono lungo le pagine, tutti costruttori di un nuovo linguaggio dei quali Veltroni padre fu amico, consigliere, coordinatore. «Eravate sfrontatamente giovani, dice il figlio al padre, che lo guarda, nella penombra della stanza, con un sorriso quasi imbarazzato, quasi per scusarsi dell'energia vitale della quale è portatore, di fronte ai dubbi, forse alla stanchezza del figlio ritrovato».