19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Saranno famosi

Ecco la cucina d'autore di Niccolò Rizzi al Lady Bu di Milano

In una delle più vivibili e meglio accessibili zone di Milano va in onda una cucina tematica sul tema della bufala, ma declinata in maniera assai tecnica quanto personale

MILANO - La prospettiva dai marciapiedi di via Buonarroti o da via Raffaello è piuttosto diversa rispetto al resto della città. Il centro di Milano sarà anche elegantissimo, ma così complicato da raggiungere, e così costoso da gestire per un portafogli normale. Altre zone non sono esattamente delle perle di distinzione quanto a urbanizzazione o spazi verdi, mentre in questi quartieri si respira un'aria diversa, tra lunghi viali alberati ed ampi spazi, larghi marciapiedi e persino poche difficoltà di parcheggio.

DOMANDA E OFFERTA - Più commerciale che turistica la clientela, anche se qualche albergo limitrofo offre al quartiere una vivace presenza di avventori per nulla indaffarati, e quindi molto incuriositi dai tanti locali, alcuni molto attraenti, quasi ammiccanti, moltissimi dei quali dispongono anche di dehors, punto di vista ideale per guardare e farsi guardare.

LADY BU - Ma qui, da Niccolò Rizzo, giovane chef genovese dal curriculum importante, si viene innanzitutto per guardare nel piatto, annusare e infine gustare una cucina che vorrebbe o dovrebbe essere tematica, prendendo come riferimento e filo comune a tutti i piatti gli ingredienti derivati dalla lavorazione del latte di bufala; prodotti che arrivano fin qui regolarmente dal centro sud, freschissimi e quindi già buoni comunque, complicando ancor di più il loro utilizzo in cucina, dovendo pensare a piatti complessi che ne risaltino le caratteristiche, anche attraverso l'uso di erbe aromatiche.

NICO - Ha solo 27 anni, ma con alle spalle esperienze milanesi di peso specifico molto elevato (il Joia e Aimo e Nadia per citarne due), esperienze che hanno fatto intendere a Niccolò quanto sia importante il rispetto della materia prima e quindi conoscendo il punto di rottura, e cioè quando fermarsi, insomma, prima che un grande piatto diventi un'altra cosa, un'esibizione fine a se stessa o a specchio di uno chef troppo innamorato della sua bravura. Nessuna divagazione invece, ma tutto ben centrato, come ben evidente dalle immagini.

LA SQUADRA - Il locale è piccolo, lungo e stretto, ma l'ampio dehors compensa il risicato spazio interno, dove Andy, Giovanni e Ivyanna non fanno mancare nulla - soprattutto un sorriso disarmante - ai molti clienti, mentre Niccolò Rizzi e il suo secondo Daniele Giulietti, riescono a muoversi con altri due collaboratori in una cucina grande come un tovagliolo. Sorprendente, tutto bello, buono e sorprendente, e quindi perché limitarsi ad una mozzarella con pomodorini?