Uto Ughi: In Italia bisognerebbe formare il pubblico, non soltanto i musicisti
Il celebre Uto Ughi come noto non le manda a dire. E persino da Mosca, dove ieri era in concerto con il pianista Bruno Canino al Conservatorio, lancia un nuovo messaggio per l'Italia: Così non si crea un pubblico ma »giovani completamente apatici»
MOSCA (askanews) - «In Italia bisognerebbe formare il pubblico, non soltanto i musicisti». Il celebre Uto Ughi come noto non le manda a dire. E persino da Mosca, dove ieri era in concerto con il pianista Bruno Canino al Conservatorio, lancia un nuovo messaggio per l'Italia che «è stato il Paese della musica, e ha il più bel repertorio del mondo che potrebbe dare la gioia a milioni di giovani e invece...» questo repertorio nelle scuole «è praticamente ignorato». In un colloquio con askanews, alla domanda quale sia il suo sogno, dopo essersi esibito con il suo violino davanti a teste coronate, presidenti, sui palcoscenici più prestigiosi di tutto il mondo, il maestro risponde: «Il sogno che può realizzare un musicista è che il Paese dove abita, ossia l'Italia, abbia un minimo di cultura musicale e nelle scuole si decidano a mettere la musica come materia di insegnamento importante, e non accessoria, come si sta facendo, rendendo i giovani completamente apatici e senza speranza di futuro».
Il celebre violinista non è nuovo a messaggi critici
Non rimase in silenzio sulle questioni dei fondi dedicati alla musica in Italia. E neppure sulle qualità musicali altrui: entrò negli annali la sua sua intervista alla Stampa alla fine del 2008 quando definì «uno spettacolo desolante» il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che aveva come protagonista il pianista Giovanni Allevi «musicista modestissimo. Il suo successo - ebbe a dire - è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze».
Canino: C'è bisogno di un pubblico
Sulla questione dell'insegnamento della musica gli fa eco anche lo stesso Canino. «La soluzione di molti problemi della musica - dice il pianista - è quello dell'insegnamento nelle scuole non musicali. Di musicisti siamo sin troppi, e invece c'è bisogno di un pubblico. Non si pretende che tutti quelli che studiano musica, diventino musicisti. Insomma non fabbricare musicisti, ma neppure tarpare le ali».