Pino Daniele, ipotesi di omicidio colposo
Mentre continuano le polemiche sui presunti ritardi nei soccorsi al cantante, la Procura di Roma ha aperto due inchieste. Oggi i funerali, prima a Roma e poi nella sua Napoli
ROMA - Doppio funerale per Pino Daniele. Alla fine, e per esplicita volontà della famiglia «per dare modo alle cittadinanza, dato il calore dimostrato in queste ore, di dargli un ultimo saluto in forma religiosa», l'artista scomparso domenica scorsa riceverà le esequie prima a Roma e poi nella sua città natale. Alle 12 si svolgerà la cerimonia nella capitale al Santuario del Divino Amore. Ad officiare i funerali sarà padre Renzo, amico di famiglia che aveva già celebrato il matrimonio di uno dei suoi figli («Pino era un devotissimo di padre Pio», racconta il religioso). Alle 19 poi ci sarà una seconda funzione nella Basilica Reale San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito a Napoli.
L'AMBULANZA E' TORNATA INDIETRO - Intanto, la Procura di Roma ha aperto una doppia inchiesta sui presunti ritardi nei soccorsi. Quel che si sa di per certo è che il cantante si è sentito male nella sua casa in Toscana, un podere isolato nelle campagne tra i comuni di Magliano e Orbetello, provincia di Grosseto, in Maremma. Intorno alle 21.15 è stato chiamato il 118, ma l'ambulanza è tornata indietro: l'Asl di Grosseto spiega di avere inviato un'ambulanza con un medico che però è stata fermata quando si trovava non lontano dall'abitazione. I sanitari a bordo, in zona dopo 10 minuti, avrebbero telefonato per chiedere particolari dell'indirizzo ma sarebbero tornati indietro perché è gli è stato detto che il paziente aveva preferito partire verso Roma per farsi visitare dal suo medico di fiducia.
HA VOLUTO ESSERE PORTATO A ROMA - Sarebbe stato lo stesso Pino Daniele a chiedere alla sua compagna di portarlo a Roma dal suo cardiologo. Lo racconta un vicino di casa, Michele, che ha seguito l'auto proprio fino alla capitale. L'uomo ha detto che il cantante si era sentito male a cena e avrebbe espresso il desiderio di andare dal medico che conosceva la sua storia e aveva tutte le cartelle cliniche. Durante il tragitto purtroppo la macchina però ha forato una gomma, rallentando la corsa in ospedale.
CONDIZIONI DISPERATE - «Quando è arrivato la situazione era talmente grave che subito è stato sottoposto a rianimazione cardiorespiratoria, purtroppo però dopo pochi minuti si è constatato il decesso», ha raccontato Carlo Saitto, direttore generale dell'Asl di Roma. La vita di Pino Daniele «era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato. La sua situazione era gravissima, anche se dall’esterno non si percepiva», ha commentato il cardiologo di fiducia dottor Achille Garspardone. «Aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata con interventi di angioplastica. A 30 anni, infatti, ha messo il primo bypass a causa di una malattia congenita. E nel tempo si sono susseguiti altri interventi». Purtroppo, ha affermato, la fine «non è stata una sorpresa, ma proprio grazie agli interventi e procedure effettuati ha potuto vivere fino alla soglia dei sessanta anni».
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