24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Il film su Franco Califano

«Vi mostro il Califano malinconico»

Dal 6 in sala «Non escludo il ritorno» di Stefano Calvagna: «Ho cercato di rappresentare la parte più intima di Franco, la malinconia, la noia, la solitudine, che in pubblico non faceva mai vedere».

ROMA - Dopo le polemiche per l'esclusione dal festival di Roma il film su Franco Califano «Non escludo il ritorno», diretto da Stefano Calvagna, arriva nei cinema il 6 novembre. La pellicola racconta aneddoti e dietro le quinte degli ultimi dieci anni di vita del cantante, interpretato da Gianfranco Butinar, imitatore e amico fraterno del «Califfo»: «Ho cercato di rappresentare la parte più intima di Franco, la malinconia, la noia, la solitudine, che in pubblico non faceva mai vedere» ha spiegato il regista, che a proposito dell'esclusione dal festival ha detto: «Non voglio riaprire polemiche, il festival è finito, ma forse potevano trovare uno spazio di un'ora e mezza per un'opera come questa, visto che c'è stato spazio per il film sugli Spandau Ballet».

LA FAMIGLIA CALIFANO - La pellicola, low budget, mostra la frustrazione di Califano per i mancati riconoscimenti ufficiali alla sua arte, ma anche l'affetto continuo dei fan, porta sullo schermo la sua ironia e la sua rabbia per non avere a disposizione grandi palcoscenici, almeno fino al concerto trionfale del 18 marzo 2013 al teatro Sistina di Roma, 12 giorni prima della morte. Insieme alla figura del cantante protagonista del film è tutta la sua corte, fatta di amici, fan, agenti, manager, che formarono, fino alla fine, la sua famiglia: «Nel film ho messo tutte cose vere, dal fatto che correva in macchina al sogno di conoscere papa Ratzinger, che non ebbe il tempo di incontrare nonostante gli fosse stata concessa un'udienza privata, all'umiliazione per le polemiche sulla concessione della legge Bacchelli, che lui non sapeva neanche cosa fosse. Il film è un mix di aneddoti simpatici e parti più riflessive» ha concluso il regista.