Expo, sui Bronzi di Riace ancora polemica. Maroni e Sgarbi scrivono a Franceschini
Il Presidente della Regione Lombardia e il critico d'arte hanno rivolto un accorato appello al ministro della Cultura affinché acconsenta al prestito dei due Bronzi dalla Calabria a Milano in occasione di Expo 2015
MILANO - Maroni e Sgarbi si mobilitano per avere i Bronzi di Riace all'Expo. Il presidente della Regione Lombardia e il critico hanno persino scritto una lettera al ministro della Cultura Dario Franceschini: «Illustre Signor Ministro – si legge nell'incipit –, in occasione dell'Expo universale di Milano, la Regione Lombardia intende rappresentare i valori più alti della civiltà artistica italiana. Milano, in questa occasione, non è soltanto il capoluogo della Lombardia ma la capitale della culturale d'Italia e una delle più importanti europee. Per questo, come sono presenti i padiglioni di ogni nazione, Milano vuole presentarsi con le testimonianze universali di cui è più alto simbolo la Pinacoteca nazionale di Brera».
NON PER RAGIONI SPETTACOLARI - «Così – prosegue la lettera – come era accaduto a Roma più di trent'anni fa, non per ragioni spettacolari, e che qualcuno equivoca come "commerciali ostensioni fuori contesto", ma per mostrare le radici più profonde della civiltà occidentale, si è pensato, e si chiede di valutare al Presidente del Consiglio e al Ministro dei Beni Culturali, di esporre i due Bronzi di Riace, che soltanto ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria. Essi sono bensì patrimonio di tutti, patrimonio nazionale e beni dello Stato».
OPERE TRASPORTABILI CON LA DOVUTA CAUTELA - Ogni opera d'arte, si precisa, «è fragile e chiede di essere conservata con prudenza, ma l'argomento applicato ai Bronzi è un'evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott'acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi con tutte le cautele che le opere d'arte richiedono».
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