19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Cinema italiano

«Il capitale umano», scontro tra Virzì e la Brianza

Alla vigilia del suo debutto nelle sale cinematografiche, non accennano a placarsi le polemiche scoppiate sull'ultimo film del regista livornese, thriller noir con Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Bentivoglio, che sarà proiettato a partire da domani sul grande schermo

ROMA - Paolo Virzì fa infuriare la Brianza. Alla vigilia del suo debutto nelle sale cinematografiche, non accennano a placarsi le polemiche scoppiate sull'ultimo film del regista livornese «Il capitale umano», thriller noir con Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Bentivoglio, che sarà proiettato a partire da domani sul grande schermo.

SCHIAFFO AI BRIANZOLI - Ad accendere la prima scintilla l'intervista rilasciata a Repubblica la scorsa domenica, dove Virzì aveva parlato di «paesaggio gelido, ostile e minaccioso», di «grumi di villette pretenziose», di «ville sontuose dai cancelli invalicalibili».
Parole che hanno fatto infuriare l'assessore leghista al Turismo e Sport della Provincia di Monza e Brianza, Andrea Monti, che in un lungo post sul suo blog ha parlato di «uno schiaffo» a tanti piccoli brianzoli. «Il mio 'ribelliamoci' - ha spiegato Monti - non è un invito al boicottaggio, sarebbe stupido. E' piuttosto una protesta contro quella logica che da sempre mostra la Brianza come un modello negativo, un territorio abitato da gente arricchitasi velocemente. Non è così, questa è una mistificazione».
«Virzì probabilmente non conosce la Brianza e si è affidato a stereotipi». Monti, in particolare, ha puntato il dito contro «il contributo da 700mila euro ricevuto dal ministero dei Beni Culturali per la realizzazione della pellicola». Proprio la Brianza è «una delle aree che più contribuisce a finanziare i bilanci di questo Stato, compreso il Ministero dei Beni Culturali».

LA REPLICA DEL REGISTA - Dura è anche la reazione di Como. Le parole del regista («Como esprime il degrado della cultura con quel suo unico teatro, il Politeama, chiuso e in rovina») non sono andate giù all'assessore comunale alla Cultura, Luigi Cavadini. E la precisazione di Virzì non si è fatta attendere. «So che a Como si sono offesi per quello che ho detto a proposito del teatro Politeama abbandonato e del fatto che esprimesse il declino della cultura ma io nel film ho lavorato a Como come se avessi lavorato nel Connecticut tenendo fede al tema del libro di Amidon».