Ai domiciliari il medico che aggredì la troupe di «Striscia»
L'attenzione sul 76enne era stata focalizzata a seguito di alcune segnalazioni, giunte alla redazione del programma di Antonio Ricci, che descrivevano le «particolari» modalità con cui svolgeva le visite mediche nel suo ambulatorio di via Caio Melisso
ROMA - I carabinieri della stazione Roma Quadraro hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare, da scontare agli arresti domiciliari, al medico chirurgo romano di 76 anni che lo scorso 15 maggio si è reso protagonista della brutale aggressione ai danni di Jimmy Ghione, inviato del tg satirico «Striscia la Notizia» e dei componenti della sua troupe. L'attenzione sul 76enne era stata focalizzata a seguito di alcune segnalazioni, giunte alla redazione del programma di Antonio Ricci, che descrivevano le «particolari» modalità con cui svolgeva le visite mediche nel suo ambulatorio di via Caio Melisso.
Il dottore, così come testimoniato anche dalle immagini di una telecamera nascosta di una collaboratrice del programma che si è prestata a fingersi paziente, palpeggiava le pazienti in tutto il corpo con il pretesto di sottoporle ad un'accurata visita, preliminare alla stesura di una dieta. Una volta scoperto e interpellato da Jimmy Ghione sul perchè di quel comportamento, l'uomo, in un prolungato scatto d'ira, ha più volte strattonato e colpito con schiaffi e pugni il giornalista e i cameraman che erano con lui.
Il medico «toccaccione», così come è stato ribattezzato dagli autori di «Striscia», ha addirittura colpito le vittime con dei pesanti cavi audio strappati da una delle telecamere, aggressione che si è protratta in strada tra lo stupore dei numerosi passanti. Oltre ad aver cagionato lesioni alla troupe e all'inviato, il 76enne ha mandato in frantumi le loro attrezzature tecniche. Per questi motivi, dopo la denuncia sporta dalle vittime del pestaggio e da una 24enne che nei mesi di aprile e maggio scorsi aveva ricevuto le «particolari attenzioni» del dottore, grazie agli accertamenti eseguiti dai carabinieri, d'intesa con il pubblico ministero che ha diretto le indagini, Antonio Calaresu, è stato richiesto il provvedimento restrittivo nei confronti del medico 76enne, che dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale, lesioni personali, violenza privata e danneggiamento.