19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Cinema & Censura

«17 ragazze» vietato ai 14. La regista: Censura immotivata

La pellicola racconta di un gruppo di adolescenti che decidono di rimanere incinte allo stesso tempo: «Mi sorprende che questo succeda in un Paese dove l'ex presidente del Consiglio allietava le sue serate con una minorenne»

ROMA - La regista francese Muriel Coulin trova «ingiustificato» il divieto ai 14 anni posto dalla censura italiana al suo film «17 ragazze», che racconta di un gruppo di adolescenti che decidono di rimanere incinte allo stesso tempo: «Mi sorprende che questo succeda in un Paese dove l'ex presidente del Consiglio allietava le sue serate con una minorenne» ha affermato la regista, oggi a Roma. Il divieto è stato posto per «pericolo di emulazione» di comportamenti trasgressivi, come il fumo e la guida spericolata in «condizioni di salute particolari», ma la Coulin ha spiegato: «Abbiamo mostrato il film in 20 Paesi, dall'India agli Usa, e non abbiamo mai avuto problemi: gli adolescenti hanno discusso e avuto reazioni costruttive ovunque. Sono dispiaciuta del divieto».

Il messaggio del film è chiaro: la gravidanza è un fatto individuale - L'idea del film (nelle sale il 23 marzo) nasce da una storia realmente successa in una cittadina del Massachusetts, che le sorelle Delphine e Muriel Coulin hanno deciso di trasporre a Lorient, città francese che viveva grazie all'industria del pesce e oggi è avvolta dalla crisi: «In questo fatto di cronaca ci ha interessato l'atto di ribellione e l'utopia collettiva delle ragazze, che non accettano il futuro che gli viene prospettato» ha spiegato la regista. In Francia il film è stato accusato di «apologia della gravidanza collettiva», ma Coulin ha commentato: «Il messaggio del film è chiaro: la gravidanza è un fatto individuale, è folle pensarla diversamente. A noi interessava solo raccontare delle ragazze che, in Usa come in Francia, non si accontentano del futuro che le aspetta».