Narcosala sulla pista ciclabile: la convivenza da incubo dei residenti dell’area Paracchi con i tossici
La casa di fortuna qualche settimana fa era diventato il bivacco di una transgender, oggi è stata «occupata» da tre tossicodipendenti che si drogano a due passi dalla pista ciclabile e dalle case
TORINO - Vivere vicino a una pista ciclabile è una comodità e rappresenta il valore per un immobile. Vivere su una pista ciclabile in cui i tossici la fanno da padrone, invece, è un incubo. L’incubo vissuto dai residenti dell’area Paracchi, che da tempo ormai sono abituati a «convivere» con tossici che si bucano e si drogano sulla pista ciclabile lungo la Dora. Negli ultimi giorni è addirittura spuntata una narcosala improvvisata.
DAL BIVACCO DI UN TRANSGENDER ALLA NARCOSALA - Per capire l’assurdità di questa situazione bisogna fare due passi indietro: nelle scorse settimane è spuntata una misteriosa tendopoli a ridosso della pista ciclabile. A edificarla era stata una transgender cubana rimasta senza casa dopo uno sfratto: i servizi sociali e le associazioni Quore e Lo Stelo si sono prese in carico la situazione, la polizia municipale è intervenuta e la donna ha lasciato il bivacco. Peccato che quest’ultimo sia rimasto vuoto per pochissimi giorni. Oggi la tendopoli è diventata la narcosala di tre tossicodipendenti, che si rintanano dentro e utilizzano quello spazio coperto per drogarsi. Una situazione assurda, a due passi dalle case e da uno spazio pubblico come la pista ciclabile.
PARACCHI, UNA ZONA DIMENTICATA DA TUTTI - I residenti sono disperati: chi ha comprato o affittato un alloggio nelle case dell’area Paracchi ha visto disattese tutte le promesse di una zona dalle grandissime potenzialità ma incredibilmente dimenticata dalle istituzioni. La pista ciclabile, l’area giochi, le aree verdi: è tutto in mano ai tossicodipendenti che approfittano di una zona riparata dalle case da un lato e dal fiume dall’altra per drogarsi e sostare nella zona, dove sono presenti anche tanti senza tetto. Impossibile per un bimbo scendere sotto casa a giocare, impossibile fare una passeggiata in assoluta tranquillità. Dall’area Paracchi arriva un forte urlo di dolore: la riqualificazione della zona non può più attendere oltre.
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