5 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Pista ciclabile

Sosta selvaggia e zero rispetto delle regole: anarchia sulla pista ciclabile di via Nizza

Le auto superano il cordolo (dove è presente) e i furgoni invadono completamente la pista ciclabile che, appena costruita, nessuno pare rispettare

TORINO - E’ passato un mese dall’inaugurazione del primo tratto della pista ciclabile di via Nizza. Una pista ciclabile nuova, tanto apprezzata dai ciclisti quanto poco rispettata dagli automobilisti. Sì, perché nonostante la pista sia ben visibile e (in parte) protetta da un cordolo giallo, nessuno sembra rispettarne l’esistenza. Anzi. In via Nizza vige l’anarchia.

LA PISTA CICLABILE INVASA DALLE AUTO - Il pezzo di ciclabile realizzato fino ad ora è quello che va da corso Vittorio Emanuele a poco prima di Largo Marconi, lato portici. Solo la parte iniziale, quella vicina a corso Vittorio, è dotata di cordolo giallo protettivo. Un cordolo molto basso, facilmente «superabile» dalle auto che puntualmente lo scavalcano e si piazzano con il muso o due ruote sulla pista. Una pista ciclabile che sarebbe anche larga sufficientemente per il passaggio delle bici, ma che viene costantemente ridimensionata dalla presenza delle auto e dei furgoni. Nell’ultimo sopralluogo ci siamo imbattuti in un furgone dello spurgo, fermo sulla ciclabile per almeno venti minuti. Nell'eseguire un lavoro straordinario, il conducente furgone si è trovato davanti a due possbilità: parcheggiare il mezzo in strada o sulla pista ciclabile, scegliendo la seconda opzione. I ciclisti, per aggirarlo, hanno dovuto entrare e uscire pericolosamente dalla strada: una manovra pericolosa ma necessaria per proseguire il percorso. 

FESTA E SPERANZA - Nel fine settimana del 15 e 16 settembre, in occasione della Festa dei Vicini, che coincide con la settimana europea della Mobilità, la Circoscrizione 8 organizzerà una serie di iniziative volte a porre l’attenzione sulla pista ciclabile. La speranza è che le iniziative possano sensibilizzare anche i conducenti d’auto, gli stessi che quotidianamente se ne infischiano dei diritti dei ciclisti. Nonostante gli sforzi dell’amministrazione per creare nuovi spazi per gli amanti delle biciclette, la sensazione è che il sogno a due ruote dei ciclisti si infranga ogni giorno in barriere architettoniche generate dal mancato rispetto del codice della strada.