24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Diritti

Appendino dalla parte dei bambini arcobaleno: «E' una svolta epocale» 

Non possono che accogliere positivamente la notizia dal Coordinamento Torino Pride, mentre a Palazzo Civico gà si parla di «svolta epocale».

TORINO - «L'amore di una famiglia è un diritto che va oltre a qualsiasi categoria o definizione socialmente imposta» attacca così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, sull'onda delle polemiche scoppiate a Torino in merito al riconosciamento dei figli delle coppie omogenitoriali. «Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità» prosegue Appendino, «che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli».

APPENDINO - Solo pochi giorni fa, il vice capogruppo del Partito Democratico, Chiara Foglietta e la sua compagna, Michela Ghilseni, si sono recate all'anagrafe Centrale per registrare la nascita del loro piccolo Nicolò, ma si sono viste negare il riconoscimento del figlio da parte di entrambe le madri e la dichiarazione di concepimento con procreazione assistita all’estero. «Oggi l’Italia non è ancora pronta a riconoscere legalmente queste famiglie e ci si trova davanti a ostacoli burocratici tanto fastidiosi nella loro forma quanto difficili da superare» commenta Appendino a qualche giorno di distanza ribadendo la sua posizione politica in merito a queste tematiche: «Insieme all’Assessore ai Diritti, Marco Alessandro Giusta, abbiamo dato un segnale scegliendo di cambiare la forma stessa degli atti del Comune, modificando nei dispositivi il termine «famiglia» con il plurale «famiglie»» ha ricordato la sindaca e ha aggiunto: «Oggi ribadisco questa posizione, dichiarando la ferma volontà di dare pieno riconoscimento alle famiglie di mamme e di papà con le loro bambine e i loro bambini. Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l'auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente». Non possono che accogliere positivamente la notizia dal Coordinamento Torino Pride: «Papà, mamme e i loro figli e figlie potranno finalmente essere riconosciute come tali. Grazie Chiara Appendino» . Mentre a Palazzo Civico gà si parla di «svolta epocale».

FOGLIETTA  - Nei giorni scorsi anche Foglietta non ha mancato di sfogarsi su Facebook, domandandosi se si poteva fare qualcosa di diverso per Niccolò e per i tanti altri bambini Arcobaleno come lui. «Io penso di sí» ha detto Foglietta, «Tanti sindaci l’hanno fatto in questi anni di fronte a matrimoni registrati all’estero, di fronte a figli di coppie omogenitoriali. Sono stati proprio sindaci coraggiosi ad aprire varchi nella legge. Sono stati amministratori aperti e lungimiranti a metterci la faccia, a prendersi la responsabilità di scardinare il sistema».