28 agosto 2025
Aggiornato 20:30
Gtt

Gtt, la ricetta di Ceresa per il rilancio: «Nuove strisce blu e lotta all’evasione»

Il presidente di Gtt, ascoltato dal Consiglio regionale, spiega su cosa si fonderà il piano di rilancio. Il personale destinato a diminuire

TORINO - L’azienda del trasporto pubblico torinese non viaggia di certo in acque tranquille, ma tra un presente difficile e le speranze future c’è chi non vuole proprio sentire nominare la parola «salvataggio». Si tratta di Walter Ceresa, presidente di GTT, che con orgoglio e determinazione ha spiegato al Consiglio regionale: «Si tratta di un piano di rilancio». 

LA RICETTA - Come qualsiasi piano, ovviamente, vi sono degli obiettivi. In primis l’utile di 11,5 milioni entro il 2021. Ogni obiettivo che si rispetti ovviamente va conseguito con pazienza e azioni concrete. Il salvataggio, o meglio il rilancio, potrà essere attuato anche grazie a battaglie come il piano contro l’evasione (oggi si attesta al 10%) e l’aumento delle strisce blu, con 7.000 posti aggiuntivi in arrivo a Torino.   «Ho sempre creduto nel rilancio dell'azienda, nonostante per un lungo periodo fossero prevalenti le forze che preferivano percorsi diversi. Abbiamo predisposto i bandi per l'acquisto dei bus e presto partiremo anche per i tram» ha spiegato Ceresa.

NOTE DOLENTI - Le note dolenti però non mancano e riguardano il personale, destinato irrimediabilmente a scendere come numero nei prossimi anni. Gtt «rinuncerà» quindi a 700 persone circa: 500 pensionamenti e 260 esuberi, che permetteranno di abbattere di 24 milioni di euro il costo del lavoro. Un piano che, va detto, è stato preso con le pinze dalle forze politiche torinesi. Scettico soprattutto il Partito Democratico che con la presidente della Commissione Trasporti Nadia Conticelli avverte: «E’ difficile percepire il rilancio. L’aumento del biglietto non è precisato, così come l’affidamento esterno del servizio di milioni di km e le incertezze sul personale».