29 aprile 2024
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Appuntamenti

Eventi a Torino, 6 cose da fare giovedì 14 dicembre

Una serata piena di spettacolo quella torinese tra musica, danza e teatro. Ecco quello che vi attende e non potete perdere

TORINO – Musica, danza, teatro, poesia. L'arte si esprime in tantissimi modi in città. Ecco qualche consiglio per godersi il giovedì sera e non lasciarsi scappare gli appuntamenti più interessanti.

A teatro
Al Teatro Gioello, «Forbici di Follia». Unico nel panorama teatrale, spettacolo entrato più volte nel Guinness dei Primati, miscela i diversi generi che più appassionano gli spettatori: commedia brillante, giallo, dramma, improvvisazione, cabaret, interazione con il pubblico. L’azione si svolge in tempo reale nel salone di parrucchiere «Forbici di Follia» situato nel centro della città, nel quale si fanno realmente shampoo, permanenti e messe in piega. Un omicidio viene commesso al piano di sopra. Di Paul Portner, regia Gianni Williams e Simone Moretto, produzione Torino Spettacoli.

Danza
Per la prima volta in Italia, arrivano i Russian Stars al Teatro Nuovo con lo Schiaccianoci: alcune stelle della danza classica russa si aggiungono all'organico del Moscow State Classical Ballet: Olga Pavlova, Alexey Konkin, Sergei Skvortsov, Olga Doronina, Sergei Fedorkov. Artisti eclettici, formati in patria e scelti accuratamente dalla maestra, etoile e produttrice Liudmila Titova, che sarà la loro capofila e impreziosirà il cast con le sue performance

Pasolini in scena
«La Nebbiosa» si ispira a una sceneggiatura commissionata nel 1959 a Pier Paolo Pasolini dopo l’uscita di «Una vita violenta», ed è risultato vincitore di Next 2017/2018. La storia deve avere come sfondo Milano e Pasolini decide di scrivere un film sui Teddy Boy che, come i ragazzi di vita, cercano di sopravvivere, galleggiando tra le rovine di una città in costruzione. Il film non si farà mai per problemi produttivi, ma resta la sceneggiatura de «La Nebbiosa», che a teatro prende finalmente vita, con incalzante ritmo rock & roll. I Teddy Boy sono espressione del disagio giovanile degli anni Sessanta. La rivolta contro la società ma anche l’abbandonarsi al languore delle giornate passate al bar, senza studiare, senza lavorare; con, nella testa, nelle mani, nei coltelli, sogni di colpi che li possano fare svoltare; la voglia di stupire, di andare contro. Ribelli senza una causa, una sorta di Arancia Meccanica alla Pasolini. Sullo sfondo Milano, dominata dal Pirellone e dalla torre Galfa, la stessa Milano che si arricchisce durante il boom ma che a volte sembra perdere di vista il valore dei sentimenti. Il testo è di Paolo Trotti, che è anche il regista, e Stefano Annoni. Protagonisti due attori, Stefano Annoni e Diego Paul Galtieri, e un telo bianco davanti a cui i personaggi prendono la parola uno dopo l’altro, e vivono la loro storia mentre una batteria scandisce il tempo. Così sul palco appaiono il Rospo, il Teppa, il Contessa, il Toni detto Elvis, Mosè, Gimkana e le loro vittime.

Il Gran Varietà
Dal 14 dicembre al 7 gennaio il palcoscenico de Le Musichall ospita il «Gran Varietà», lo spettacolo che inaugura ufficialmente il teatro torinese, sotto la direzione artistica di Arturo Brachetti. Con quello che si può definire una sorta di «zapping teatrale» con numeri di ballo, canto, teatro, circo e poesia che si alternano a ritmo incalzante, Le Musichall diventa così la prima casa d’Italia di quell’arte teatrale che ha fatto la storia dello spettacolo internazionale: il varietà. Il 14 dicembre le 300 luci de Le Musichall si accendono su un’esibizione unica dedicata a un genere che richiama la tradizione, ma qui proposto in chiave contemporanea e dinamica. Frizzante e comico, goliardico e ammiccante, a tratti onirico e surreale, il «Gran Varietà» travolge il pubblico con una storia, anzi con tante storie diverse che non hanno un filo conduttore. Lo spettacolo in cartellone è leggero, disimpegnato, ma intelligente e di qualità, proseguendo così la proposta offerta dal teatro e quello che intende rappresentare. Sul palco una girandola di artisti, quattordici, dalla formazione più diversa: ci sono le ballerine di can can e gli acrobati, i cantanti, i clown, gli attori comici, i maghi, a formare una compagnia d’eccezione selezionata dalla Torino Musical Academy che ha collaborato alla realizzazione dello spettacolo, la cui regia è curata da Stefano Genovese.

Musica e parole
Al Cafè Muller, lo spettacolo «Dead and Lovely». Quel non-luogo fisico o dell’anima dove l’amore e la morte s’incontrano, si prendono per mano, si raccontano e qualche volta vanno a bere insieme. «Dead and Lovely» è uno spettacolo di musica e parole, di canzoni, racconti e poesie in cui i due grandi cardini dell’esistenza umana si mettono a nudo sulla scena. Da Tom Waits a Bukowski, da Leonard Cohen a Garcia Lorca, da Piero Ciampi a Pedro Pietri, da Nick Cave a Cesare Pavese a testi e canzoni originali: una collezione pregiatissima di voci messe in scena dal cantautore Federico Sirianni e dall’attrice e interprete Silvia Lorenzo, con il sostegno musicale di Elisabetta Bosio al violino e Veronica Perego al contrabbasso.

Spettacolo
Il festival «Cambi di Stagione», organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, conclude il cartellone 2017 con un appuntamento invernale della sezione «Inside», dedicata al tema della notte, diretta dall’Orchestra Musica Manens e nata per avvicinare il grande pubblico all’ascolto della musica classica. Alle 21, presso l'Auditorium della Fondazione (via Marconi 16, Monforte d’Alba), il concerto dal titolo «Notte di prodigio» aprirà le porte all’inverno con la Corale Civica «Musicainsieme» della città di Chieri, ensemble vocale, che – insieme con alcuni elementi dell'Orchestra Musica Manens, diretta da Andrea Damiano Cotti – eseguirà brani tratti dal repertorio classico, presentando una scelta di composizioni di M.Prateorius, J. S. Bach, Tomàs Luis De Victoria, H. Howells, B.Britten, affiancati a brani natalizi della tradizione popolare. Sul palco, l'attrice Valentina Padovan, coadiuvata da Alessandro Tollari, arricchirà l’esecuzione musicale con intermezzi che evocheranno le atmosfere invernali, dando voce alla più alta letteratura ispirata all’Avvento, nonché al tema del notturno.