Gli incendi devastano il Piemonte, Appendino: «Faremo di tutto per superare l' emergenza»
Il fumo ora si percepisce in maniera netta anche a Torino, nonostante i tanti chilometri che separano il capoluogo piemontese dai roghi. Appendino promette impegno totale
TORINO - Il Piemonte continua a bruciare. Sono passati ormai giorni dai primi roghi, eppure il fuoco e le fiamme sembrano non dare tregua alle borgate della bassa Val Susa. Da ieri il fumo si percepisce in maniera piuttosto netta anche a Torino, dove tante persone hanno lamentato bruciori al naso e alla gola. Una situazione critica, drammatica, su cui è intervenuta anche Chiara Appendino. Si, perché Appendino non è solo sindaca del capoluogo piemontese, ma anche della Città Metropolitana di Torino: «stiamo monitorando con attenzione la situazione e concertando insieme alle altre Istituzioni - Regione Piemonte in primis - tutte le iniziative necessarie per superare questa emergenza».
PARLA APPENDINO - Impossibile rimanere impassibili nel guardare le montagne bruciare. L’impegno dei vigili del fuoco, dei volontari, delle forze dell’ordine è totale ma non basta. Le fiamme continuano a mangiarsi ettari di boschi, alimentate da siccità e vento. Una persona ha perso la vita, altre hanno dovuto lasciare di corsa le proprie case. Appendino ha voluto dedicare a loro un pensiero, alle persone che il dramma ce l’hanno alle porte di casa: «Sono vicina ai cittadini, sindaci, amministratori che si trovano nell’allerta e ringrazio tutti coloro che si stanno spendendo per affrontarla. Un pensiero va alla famiglia e agli amici di Alberto Arbile, 26enne di Cantalupa, deceduto nel tentativo di domare le fiamme. A tutti i territori interessati va la nostra più sincera vicinanza e la garanzia di un impegno totale».
STATO DI CALAMITA’ - La sensazione però è che gli sforzi attuali non bastino. C’è chi invoca l’esercito, chi un intervento massiccio dello stato. Non mancano le polemiche, perché tra i monti c’è l’idea di esser stati «abbandonati» dalle istituzioni. Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, ha annunciato la probabile richiesta di stato di calamità. Solo sabato però effettuerà un sopralluogo per capire realmente se sussistono le condizioni per richiederlo. Alcuni pensano sia tardi, che non vi sia più alcun tempo da perdere. Insomma, la situazione è critica. Il Piemonte continua inesorabilmente a bruciare.