Vendono capi di abbigliamento griffati sui social network: 8 persone denunciate
Guai anche per gli acquirenti: chi ha comprato abbigliamento tarocco sui profili social incriminati, rischia una sanzione sino a 7.000 euro
TORINO - Acquistavano capi di abbigliamento appartenenti a note griffe della moda ma contraffatti attraverso un noto social network e li rivendevano a prezzi maggiorati: un comportamento illecito, quello portato avanti da 8 persone, scoperto dalla Guardia di Finanza di Torino e dai Finanzieri del Gruppo di Ivrea. Oltre 600 i capi di abbigliamento sequestrati, per un valore di mercato superiore ai 30.000 euro.
LA DINAMICA - La dinamica? Semplicissima: cataloghi ben forniti erano disponibili nelle gallerie fotografiche di profili fittizi. Il cliente interessato sceglieva il pezzo d’abbigliamento e poi definiva la trattativa tramite la chat privata. La merce veniva tenuta in appartamenti/magazzino, dove i capi d’abbigliamento rimanevano piazzati in attesa di essere reclutati tramite i profili creati sui social network.
LE INDAGINI - Otto le persone denunciate, tutte residenti nel Canavese. Una persona è stata anche colpita da misura cautelare dell’obbligo di dimora, con sequestro preventivo di un’autovettura utilizzata per il trasporto e la consegna della merce contraffatta. Nel corso delle indagini sono state ricostruite le transazioni finanziarie relative agli acquisti effettuati dai clienti e pagati elettronicamente su carte ricaricabili riconducibili agli indagati. Tale approfondimento ha consentito, inoltre, di identificare tutti i soggetti che hanno effettuato acquisti sui profili social incriminati; ognuno di questi ultimi rischia una sanzione sino a 7.000 euro.
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