Dall'Africa a Torino per un'operazione salvavita: la storia del piccolo Ahmed e del suo cuore malato
Per guarire il suo cuore malato, il piccolo Ahmed ha quindi intrapreso, insieme alla madre, un lungo viaggio che dal Somaliland (Corno d'Africa) lo ha condotto fino alle porte dell'ospedale Regina Margherita di Torino
TORINO - Ahmed ha solo tredici anni e convive quotidianamente con il peso di una grave malattia cardiaca congenita. Per guarire il suo cuore malato, il piccolo Ahmed ha quindi intrapreso, insieme alla madre, un lungo viaggio che dal Somaliland (Corno d'Africa) lo ha condotto fino alle porte dell'ospedale Regina Margherita di Torino. Qui, ad aspettarlo, ci sono la dottoressa Gabriella Agnoletti e un'intera equipè cardiochirurgica, diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone. Il piccolo arriverà nel capoluogo piemontese tra pochi giorni e, se tutto va come deve andare, si sottoporrà a un intervento correttivo di valvuloplastica polmonare e resezione infundibolare a cuore aperto.
CUORE - La patologia è stata diagnosticata presso il Mas Teaching Hospital di Hargeisa e ora Ahmed si prepara a raggiungere l'Italia per sottoporsi all'intervento. Il giovane paziente verrà ricoverato presso il nuovo reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale Infantile Regina Margherita, grazie al contributo della Fondazione Forma, che si occuperà anche dell’organizzazione logistica del viaggio, e dell’Associazione amici dei bambini cardiopatici, che garantirà vitto e l’alloggio al paziente e alla sua mamma. Le spese dell’intervento saranno invece coperte dalla Regione Piemonte, grazie ai fondi che consentono di curare pazienti provenienti da Paesi in via di sviluppo.
REGINA MARGHERITA - Il delicato intervento andrà a risolvere il doppio problema congenito del piccolo Ahmed: da un lato, il restringimento della valvola polmonare e, dall'altro, l'ostruzione di una porzione di cuore, permettendo così al bambino di tornare in sicurezza nel suo paese di origine. Il reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia di Città della Salute mira in alto e, oltre a essere ormai un punto di riferimento regionale e nazionale di grande prestigio, rafforza in questo modo la collaborazione con le associazioni che si occupano di consentire l'accesso alle cure mediche dei piccoli pazienti portatori di patologie cardiache congenite provenienti dai Paesi in via di sviluppo.
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