6 maggio 2024
Aggiornato 00:01
Guardia di finanza

Sotto controllo della finanza emette 300 fatture (false) in poche ore: nei guai un geometra

Aveva la media di una trentina di fatture all’anno ormai dal 2012. Quando ha saputo di essere controllato dalla guardia di finanza improvvisamente il numero è aumentato in maniera poco credibile

CIRIE’ - Negli ultimi sei mesi aveva emesso solamente una dozzina di fatture, in linea con con gli anni dal 2012 al 2016 in cui, al massimo, ne aveva dichiarate solo 30 all’anno. Tutto ciò però non era coerente con le risultanze delle banche dati e con gli accertamenti bancari di cui la guardia di finanza di Torino era in possesso. Così un geometra di Ciriè è finito nei guai e ora dovrà pagare le imposte su oltre 130mila euro di reddito non dichiarato, a cui andranno aggiunte sanzioni e interessi.

300 FATTURE IN POCHE ORE - Saputo di essere finito sotto la lente d’ingrandimento della guardia di finanza, il geometra ha iniziato a emettere fatture come non mai: 300 in poche ore, di cui molte false. Tutto ciò non è sfuggito ai finanzieri e il risultato è che ora, oltre alle sanzioni e interessi, il professionista dovrà anche rispondere all’autorità giudiziaria del reato di esibizione di documenti falsi.

RAVVEDIMENTO OPEROSO - L’atteggiamento del geometra di Ciriè non è più comune come una volta. La verifiche della guardia di finanza oggi si basano su un contraddittorio legale tra l’amministrazione e il contribuente: se la parte si accorge di non essere in regola e di aver commesso degli errori può ricorrere all’istituto del «ravvedimento operoso» che permette di pagare sanzioni in misura ridotta. E’ quello a cui è ricorsa una società dell’hinterland torinese operante nel settore del noleggio di automezzi che, nel corso di una verifica fiscale, ha riconosciuto di non aver adempiuto nei termini previsti al versamento di oltre 400mila euro di Iva. Facendo ricorso al ravvedimento operoso la società ha potuto pagare interessi e sanzioni ridotte.