28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Legambiente e smog

Calza della Befana di Legambiente al Comune di Torino: «Ancora maglia nera dello smog»

Appuntamento davanti a Palazzo Civico per gli attivisti del circolo Legambiente Molecola: «Torino ancora una volta impreparata all’appuntamento fisso con lo smog»

COMUNICATO - Era una Befana con la mascherina antismog quella che stamattina ha consegnato al Comune di Torino una calza piena di PM10, PM2.5, biossidi di azoto, ozono. La Mole si è infatti aggiudicata ancora una volta la maglia nera nazionale dello smog facendo registrare nel corso del 2016 ben 86 sforamenti dei limiti previsti per le polveri sottili. Gli attivisti del circolo di Legambiente Molecola hanno così scelto per il secondo anno consecutivo l’Epifania per sollecitare l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti più coraggiosi ed efficaci.

«Ancora una volta la città si è presentata impreparata all’appuntamento fisso con lo smog. Visti gli impegni presi in campagna elettorale ci saremmo aspettati dalla sindaca Appendino una svolta nelle politiche antismog. Questo per il momento non è successo ma ci auguriamo che l’anno nuovo porti consiglio a chi dovrebbe farci respirare meglio», ha dichiarato Sergio Battistoni, presidente del circolo Legambiente Molecola, «da parte nostra continueremo nei prossimi mesi a dar voce a tutti quei torinesi che non ne possono più di respirare veleni e che pretendono un vero nuovo corso nelle politiche antismog, a partire dal potenziamento di mezzi pubblici, di percorsi ciclabili e pedonali in sicurezza».

Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città per favorire sicuri spostamenti a piedi e in bicicletta per Legambiente deve diventare la priorità assoluta delle politiche antismog. Oggi l'80% dello spazio pubblico è destinato alla carreggiata e al parcheggio: ribaltare progressivamente questo rapporto favorendo lo spazio pedonale, della relazione e dello scambio, in cui far convivere tram e mezzi di locomozione diversi. Il ridisegno degli spazi urbani deve essere accompagnato dalla creazione di zone 30, in cui imporre il limite di velocità massimo di 30 chilometri orari. Obiettivo finale è quello di estendere questo limite all’interno di tutto il centro abitato, con l’eccezione delle principali arterie di scorrimento. Gli effetti si vedrebbero sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e si avrebbero importanti benefici anche sul fronte della sicurezza, con una notevole diminuzione degli incidenti.