Quanto costano alle tasche dei torinesi i tre giorni di festa per i dieci anni dalle Olimpiadi?
A fine febbraio Torino rivive le Olimpiadi invernali che nel 2006 hanno cambiato volto alla città. Ma quanti soldi sono stati spesi dai cittadini e quanto hanno versato gli sponsor? Facciamo un calcolo dettagliato
TORINO - I festeggiamenti per il decennale dei giochi olimpici che hanno cambiato il volto alla città di Torino quanto costano ai torinesi? Il Comune ha organizzato tre giorni di eventi, mostre, sfilate, musica e quant’altro per i prossimi 26, 27 e 28 febbraio prevedendo una spesa globale di 350mila euro. Soldi che, come avviene in questi casi, sono stati messi a carico del bilancio comunale e che dovrebbero essere coperti, anche solo in parte, dagli sponsor. Ma calcolatrice e dati alla mano, a una decina di giorni dai festeggiamenti, qual è la situazione reale?
Con gli sponsor si coprono 128mila euro
Allo stato attuale il Comune di Torino ha trovato accordi con diversi sponsor. Tra questi ci sono Martini, Lavazza, Crai, Reale Mutua, Intesa Sanpaolo e le fondazioni Compagnia di San Paolo e Crt che, in totale, hanno versato nelle casse comunali 128mila euro, cifra che quindi non dovrà versare il Comune. Il primo cittadino stesso, Piero Fassino, ha inoltre dato certezza che nessuna delle società partecipate hanno messo soldi in sponsorizzazioni per questi tre giorni di eventi. Dal Municipio giungono ancora altri numeri: il preventivo di 350mila euro è superiore a quanto si andrà effettivamente a spendere: la spesa dovrebbe essere di poco superiore ai 340mila euro con il Comune che dovrà dunque versare circa 215mila euro.
Non mancano le contestazioni, Marrone: «Spesa evitabile»
Nonostante una delibera di spesa già approvata dal Consiglio comunale, non si placa l’ostruzionismo del capogruppo di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone: «Questa spesa è incoerente con il regime di esercizio provvisorio adottato dalla Giunta del sindaco Fassino. Si dice di limitare il numero di spese mantenendo quelle fondamentali e questa, a mio avviso, non ci rientra. Era evitabile una spesa del genere». La nostra domanda: erano dunque da evitare i festeggiamenti? «Assolutamente no», risponde Marrone, «non vogliamo che la Città rinunci a ricordare le Olimpiadi, ma bastava limitarsi a una spesa coperta dalle sponsorizzazioni private».
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