16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Beni confiscati

Cuorgnè, la casa del boss è libera. Al via i lavori

Sono iniziati i lavori per rendere la casa appartenuta al boss dell'ndrangheta Bruno Iaria una casa per le emergenze abitative. I lavori saranno seguiti da Libera ed associazione Mastropietro

CUORGNÈ - Dopo la confisca da parte dello Stato post operazione Minotauro, ieri sono iniziati i lavori all'interno della villa che, un tempo, era del boss dell'ndrangheta Bruno Iaria, capo della locale di Cuorgnè. Questa mattina, il provvedimento si è concretizzato: in occasione del passaggio in Canavese della «Carovana Antimafie», sono stati mossi i primi passi per si che la casa del boss diventi davvero patrimonio della comunità.

Una casa per le emergenze abitative
Libera e l'associazione Mastropietro, trasformeranno l'edificio in una casa per le emergenze abitative, in grado, di ospitare ed aiutare gli ultimi. Una gran bella trasformazione rispetto al luogo dove avvenivano i battesimi di affiliazione all'ndrangheta.

L'inizio dei lavori
Tutto ciò è stato reso possibile grazie all'impegno del Comune che, non senza difficoltà, più di un anno fa, è riuscito ad ottenere l'affidamento del bene confiscato. Ora, ovviamente, viene il difficile. Ieri mattina sono iniziati i lavori di ripristino e messa in sicurezza dello stabile, chiuso ormai dai tempi dell'operazione Minotauro che ha portato a galla le infiltrazioni della criminalità organizzata anche in Canavese. Alla riappropriazione del bene erano presenti alcuni sindaci della zona, compreso il primo cittadino di Cuorgnè, Beppe Pezzetto.