5 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Studiare, di sabato mattina sui banchi, immaginando già come ci si divertirà la sera

Si muore a scuola. Ma tagliano i fondi per la sicurezza

Crolla soffitto, un morto e 20 feriti a Rivoli. Ma i fondi sono stati tagliati dal Governo del 22%

Studiare, di sabato mattina sui banchi, immaginando già come ci si divertirà la sera. Poi in quarta liceo all’istituto «Darwin» di Rivoli è il soffitto a crollarti addosso e ad ucciderti. E’crollato durante l'intervallo e se sono ignote le cause della tragedia sappiamo che ci sono 20 feriti, ragazzi, di cui quattro in gravi condizioni. Il sindaco della città, Guido Tallone, parla di una «morte bianca , mai come oggi vanno messe da parte le inutili polemiche fatte in queste ultime settimane sulla scuola. Non si risparmia sulla sicurezza». E la zia dell’unica vittima, Vito Scafidi di 17 anni, parla di «scuole da schifo anche al nord».

E' addirittura Giorgio Napolitano il primo a parlare di «inquietanti interrogativi sulla sicurezza delle scuole». Il Presidente della Repubblica addolorato per la sciagura parla di «inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici».

«Sono sgomenta che si perda una giovane vita nell'ambiente più sicuro quale dovrebbe esser la scuola, mentre esprimo la vicinanza nel dolore ai genitori, ai compagni di scuola agli insegnanti unisco gli auguri ai feriti per una pronta guarigione».
Lo dice Maria Pia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra: «La tragedia richiama in primo piano il problema dell'edilizia scolastica. Bene abbiamo fatto ad introdurre, nel decreto n.137, piani d'intervento ma il settore presenta ancora notevolissime necessità. Come è noto non tutti gli edifici possono essere idonei per la funzione scolastica e per ciò la dolorosa vicenda di oggi chiede a tutti governo ed enti locali di affrontare, alla radice, situazioni non tollerabili e che presentano carenze, ancora più accentuate nel sud del nostro paese».

Assurdamente succede ancora nelle scuole italiane, anche perché su oltre 40.000 edifici nessuno sa quanti sono a rischio. Nel gennaio '96 è stata approvata la legge 23. Il ministero avrebbe dovuto realizzare un'anagrafe con cui accertare consistenza, funzionalità e sicurezza di tutto il patrimonio di edilizia scolastica ma dopo 13 anni dell’anagrafe ancor anon c’è traccia, mentre la Finanziaria del governo Berluscono ha ridotto di oltre 20 milioni di euro i fondi per la sicurezza.

Ad oggi così i dati disponibili sulla sicurezza delle scuole sono quelli forniti da Cittadinanzattiva. Su 132 scuole ben la metà ha un impianto elettrico arretrato e nessuna norma antincendio, il 42% non ha porte antipanico, il 30 presenta crolli di intonaco. Sempre secondo il rapporto il 53% degli edifici è privo del certificato di agibilità statica, al 52% manca il certificato di agibilità igienico sanitaria, al 64% quello di prevenzione incendi. Le uscite di emergenza sono assenti nel 17% dei casi, ma ostruite nel 43 e le scale di sicurezza risultano assenti in una su quattro. E solo nel 2007 in base ai dati Inail, nel 2007 sono stati 90.000a gli studenti feriti e 12.912 tra insegnanti e bidelli.

Maria Stella Gelmini è tra i primia d arrivare a Rivoli. È scossa, annuncia di aver indetto un tavolo per valutare la situazione sulle cento scuole meno sicure d'Italia. Poi ricorda quanto fatto: «Almeno 900 milioni di euro sono già a disposizione delle scuole per l'edilizia scolastica: a tanto ammontano le risorse già previste e oggetto di interventi predisposti dal Ministero dell'Istruzione». Ma nel pomeriggio sarà Maria Coscia, Responsabile nazionale Scuola del Pd a fare chiarezza: «E' bene ricordare che i finanziamenti di cui parla oggi il ministro sono somme già stanziate negli esercizi finanziari precedenti. Purtroppo invece questo governo con la finanziaria attualmente in discussione al Senato, ha tagliato di ben 22,8 milioni il Fondo di 100 milioni per la sicurezza nelle scuole.»
Spiega la Coscia: «Con il fondo si finanziava un piano pluriennale di interventi, cofinanziato anche da regioni e enti locali, mi auguro che il governo dopo questa tragedia che fa emergere drammaticamente il tema della sicurezza nelle scuole, ripristini interamente i finanziamenti già previsti e aumenti le risorse da destinare alla sicurezza degli edifici scolastici».

Ma.Lau.