18 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Calcio | Conference League

La Roma scappa, il Leicester rimonta. Si decide tutto all'Olimpico

Gara molto intensa al King Power Stadium dove la Roma conquista un buon pareggio in vista della semifinale di ritorno all'Olimpico. Nell'altra semifinale di Conference Feyenoord-Marsiglia 3-2

L'allenatore della Roma, Jose Mourinho
L'allenatore della Roma, Jose Mourinho Foto: Riccardo Antimiani ANSA

Finisce 1-1 tra Leicester e Roma nell'andata delle semifinali della Conference League. Gara molto intensa al King Power Stadium dove la Roma conquista un buon pareggio in vista della semifinale di ritorno all'Olimpico. Parte forte la squadra di Rodgers che va vicina al gol con Castagne. Ma è la Roma a passare in vantaggio con Pellegrini che sfrutta un assist di Zalewski e batte Schmeichel in diagonale. Nella ripresa, il Leicester spinge forte a caccia del pareggio e lo trova con una zampata di Lookman (deviata da Mancini). Schmeichel salva il risultato su conclusione di Sergio Oliveira, finisce 1-1. Match di ritorno il 5 maggio all'Olimpico alle ore 21. Nell'altra semifinale il Feyenoord ha battuto il Marsiglia 3-2.

Mourinho: «Pari accettabile»

«E' importante per noi e anche bello, perché è arrivato a Roma che aveva 9-10 anni e adesso gioca in prima squadra, e questa più che una cosa importante è bella». Poi l'analisi della gara: «Abbiamo perso troppo palla, in alcune situazione in uscita non siamo stati bravi. Quando l'energia era alta abbiamo pressato come volevamo, poi invece la squadra si è abbassata e la partita è stata difficile, soprattutto nel secondo tempo. Però se nei giorni scorsi avessimo detto ai tifosi di firmare che la qualificazione si sarebbe decisa all'Olimpico, tutti avrebbero accettato. Però adesso voglio pensare anche al Bologna, perché sarà difficile. Il Leicester invece può pensare solo alla coppa, invece noi abbiamo quattro partite di campionato in cui abbiamo bisogno di essere concentrati».

«Adesso devo pensarci, e devo anche dimenticare, devo pensare al Bologna, perché vogliamo avere la certezza di giocare l'Europa League senza aspettare una vittoria in Conference League. Il Leicester è una squadra di profondità, fin dai tempi di Ranieri. Ora ha più costruzione di gioco, ma davanti gli attaccanti sono tutti di profondità. Hanno una panchina che permette tanti cambi. Dovremo giocare con più testa che emozione, perché è la partita numero 14 di Conference e se la vinciamo siamo in finale». Gli dicono che questa partita, qualche mese fa, sarebbe stata persa e Mourinho ride di gusto: «Io sono poco umile, o ho la fama di essere poco umile, ma stavolta devo essere d'accordo con lei: questa partita 5-6 mesi fa l'avremmo persa sicuramente. Uscire con l'1-0 sarebbe stato meglio, ma questo 1-1 è accettabile».

Europa League, Lipsia ed Eintracht vincono andata semifinali

Lipsia ed Eintracht Francoforte vincono l'andata delle due semifinali di Europa League. L'Eintracht segna dopo 49 secondi e poi vince 2-1 in casa del West Ham (che colpisce tre pali). Il Lipsia spinge e sblocca nel finale di partita battendo 1-0 i Rangers. Il ritorno tra una settimana, giovedì 5 maggio.

Klopp prolunga con il Liverpool, allenatore fino al 2026

Jurgen Klopp sarà l'allenatore del Liverpool fino al 2026. I reds hanno ufficializzato il prolungamento del manager tedesco che aveva un contratto con scadenza 30 giugno 2024. Jurgen Klopp siede sulla panchina del Liverpool da quasi sette anni. Era l'8 ottobre 2015 quando i Reds ufficializzarono l'ingaggio dell'allenatore dopo l'esonero di Brendan Rodgers.

Quattro i trofei vinti tra i quali la Champions League che al Liverpool mancava da 14 anni. Poi due trofei nella stagione 2019-2020: la vittoria della Premier League e il Mondiale per Club. Infine, la Carabao Cup vinta lo scorso 27 febbraio contro il Chelsea.

«Sono felice, onorato, benedetto, privilegiato ed eccitato come all'inizio» ha ammesso Klopp che si è detto innamorato del Liverpool: «Quando la dirigenza mi ha proposto il rinnovo, mi sono chiesto se avessi l'energia giusta da dare a questo club magnifico - spiega - Non ci ho pensato molto e la risposta è stata semplice. Sono innamorato di questa società e mi sento bene. Come ogni relazione sana, deve essere tutto reciproco. La sensazione che fossimo giusti l'uno per l'altro è ciò che mi ha portato qui all'inizio ed è per questo che già in precedenza avevo rinnovato il contratto».