28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Calcio

Galliani, da re a prigioniero del calciomercato

L’amministratore delegato del Milan, tornato a mani vuote dall’ennesimo viaggio in Spagna, è ormai costretto a ripiegare su prestiti e parametri zero per regalare a Montella qualche rinforzo o presunto tale. Lontani i tempi dei blitz per Rivaldo e Ibrahimovic

MILANO - Un tempo era il condor, il rapace che se ne stava appollaiato buono buono ad assistere alla lotta fra i combattenti di turno, per poi scendere e piazzare il colpo. Un tempo Adriano Galliani volava in Spagna per trattare Rivaldo e Ibrahimovic col Barcellona, Redondo e Ronaldo col Real Madrid, tornando a Milano spesso e volentieri da vincitore col suo ghigno inconfondibile e l’espressione di chi la sa lunga. Oggi è  tutto diverso: i cordoni della borsa di Silvio Berlusconi sono desolatamente stretti, le casse milaniste desolatamente vuote, le uniche operazioni di calciomercato possibili restano i prestiti (rigorosamente senza riscatto) e i parametri zero.

No money

Galliani è appena tornato dall’ennesimo ed infruttuoso viaggio in Spagna, non per parlare di qualche campione con Barcellona o Real Madrid, ma col Villarreal per il semisconosciuto difensore argentino Mateo Musacchio, bloccato da tempo immemore ma imprendibile perché il Milan non ha un euro in tasca e non può coprire l’assegno di 22-23 milioni che il club spagnolo pretende per lasciar partire il suo stopper. Ormai più che blitz, quelli di Galliani sono viaggi della speranza che si concludono con una preghiera mai esaudita, anche perché il calcio non fa né beneficienza e né filantropia, bensì affari, e il Milan oggi di affari non può farne. L’ennesimo buco nell’acqua ridimensiona la posizione di un dirigente da trent’anni fedele alla causa milanista e a Silvio Berlusconi, ma la cui presenza a questo punto è pressochè inutile poiché le sue conoscenze e le sue abilità non servono in un momento di austerità nel quale il Milan fatica a portare a casa anche Musacchio e Sosa, vale a dire due onesti mestieranti e poco più. Un rapace senza artigli in un arido deserto rossonero.