28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Obama: «Sapeva di poter essere tutto anche presidente»

L'ultimo commosso saluto a Muhammad Ali

Muhammad Ali voleva che il suo funerale fosse «un momento di insegnamento», un momento di pace e spiritualità. Così sul palco di Louisville, si sono susseguiti diversi leader religiosi e politici, per una cerimonia che si è aperta con la preghiera musulmana ed è stata guidata dall'imam Zaid Shakir.

LOUISVILLE - Un palazzetto gremito di oltre 15mila persone e un'autentica parata di star, tra cui l'ex presidente Clinton e l'attore Billy Cristal; così la città americana di Louisville, in Kentucky, ha reso omaggio a Muhammed Ali, al secolo Cassius Clay, uno dei più grandi campioni di boxe di tutti i tempi, morto sabato 4 giugno 2016, a 74 anni.

Muhammad Ali voleva che il suo funerale fosse «un momento di insegnamento», un momento di pace e spiritualità. Così sul palco di Louisville, si sono susseguiti diversi leader religiosi e politici, per una cerimonia che si è aperta con la preghiera musulmana ed è stata guidata dall'imam Zaid Shakir. Rabbini, imam e pastori che hanno ricordato il tre volte campione mondiale di pugilato che hanno anche parlato di politica e del futuro della Terra.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, non è potuto intervenire alla cerimonia ma ha fatto leggere un suo messaggio: «Muhammad Ali era l'America, sempre attivo, mai stanco, un campione della libertà - ha scritto - è stato un radicale in un epoca radicale. Sapeva di poter essere qualunque cosa anche il presidente degli Stati Uniti».

Bill Clinton: Ha deciso sin da giovane come scrivere la storia della sua vita
L'ex presidente americano Clinton, che nel 2001 diede al campione il secondo più alto riconoscimento civile americano, ha parlato verso la fine della cerimonia.
«Ha deciso sin da giovane come scrivere la storia della sua vita - ha detto Clinton - penso che lo abbia deciso prima ancora che il tempo e il destino potessero impadronirsi di lui. Decise che non sarebbe mai stato un debole, che nè la razza, nel un luogo, né le aspettative degli altri potessero togliere la capacità di costruire la propria vita».

Tra gli interventi più commossi quello quello del rabbino Michael Lerner che ha chiesto la fine della guerra con i droni degli Stati Uniti che devono diventare, ha detto, «lo Stato più generoso e non il più forte».

Alla fine della cerimonia l'auto con la salma di Ali, insieme ad altri 17 veicoli, si è diretta verso il cimitero dove la salma del campione è stata sepolta con una cerimonia privata.

(Immagini Afp)