29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Calcio

Pierpaolo Marino: “Il Milan deve rivoluzionare tutto”

L’esperto dirigente calcistico non ritiene sufficiente qualche ritocco per riportare in alto i rossoneri, ma bensì occorrerebbe un totale rinnovamento tecnico e dirigenziale

MILANO - Silvio Berlusconi ha fatto come l’uomo Del Monte, ha detto sì. Finalmente. Il presidente del Milan, dopo quattro anni di fallimenti, delusioni ed una crisi infinita, si è reso conto (pur con colpevole ritardo) di non poter rialzare da solo il club da lui acquistato nel 1986. Via libera ai cinesi, dunque, ma occorre far presto perché le squadre di calcio normali programmano le stagioni ad aprile, mentre il Milan a fine maggio non sa nemmeno chi sarà il suo allenatore. Cosa deve fare la squadra rossonera per ripartire e per tornare in Europa dopo tre anni di triste assenza? Pierpaolo Marino, esperto dirigente calcistico, ex direttore sportivo di Napoli ed Atalanta, prova a fare il punto sulla situazione attuale del Milan: «Se il Milan pensa di ripartire dalla finale di Coppa Italia ben giocata contro la Juventus, commette un grave errore - sostiene Marino - perché quella partita è stata molto particolare, i rossoneri avevano motivazioni enormi, mentre la squadra di Allegri era ancora sotto l’effetto dei festeggiamenti per lo scudetto. Al Milan serve una rivoluzione totale, un cambio tecnico massiccio per tornare in Europa». Eh già, ma la sensazione è che a Milanello oggi regni una confusione che non permetta di far chiarezza su nulla, come testimonia il dubbio di Berlusconi se confermare Brocchi in panchina o no, e come testimonia il silenzio assoluto di Adriano Galliani. Berlusconi vorrebbe vendere ai cinesi restando presidente per altri tre anni, ma ai tifosi del Milan questi contorni romantici interessano poco: la società va venduta, la proprietà deve cambiare e versare denaro liquido in abbondanza per stravolgere (in positivo) il misero organico rossonero. Solo così cambierà un andamento che da quattro anni sta portando il Milan a crollare definitivamente, solo così si eviteranno le terrificanti prospettive di Giampaolo allenatore ed una rosa composta di soli giovani italiani, ovvero l’anticamera della serie B.