Andreazzoli: Il modulo? Non conta niente
Il nuovo tecnico giallorosso: «Dipende tutto dai giocatori. Se c'è un collega che ha inciso in passato questo è Sacchi: prima di lui si giocava a calcio senza ricerca. Per me è un riferimento pure Silvio Baldini: da calciatore ha giocato solo in prima categoria, da allenatore è partito dal basso ed è arrivato in Serie A»
ROMA - Un calcio alla tattica. Aurelio Andreazzoli non ha intenzione di affidarsi a particolari moduli per far uscire dalla crisi la sua Roma, preferisce piuttosto concentrare l'attenzione sui giocatori. «Dipende tutto dai calciatori: il sistema di gioco non conta niente, è semplicemente il risultato finale delle caratteristiche dei vari elementi - sono le parole del nuovo tecnico giallorosso rilasciate al sito ufficiale del club capitolino -. Qualcuno ha detto: 'Se il tecnico non fa danni, fa un buon lavoro'. E io sono d'accordo. Se l'allenatore riesce a essere un buon coordinatore di energie, conta molto. Altrimenti, può solo togliere alla squadra. I calciatori sono gli attori principali».
INCISIVO SOLO SACCHI - Andreazzoli, collaboratore alla Roma già dai tempi di Spalletti, fa poi il nome di due allenatori per lui particolarmente importanti. «Se c'è un collega che ha inciso in passato questo è Sacchi: prima di lui si giocava a calcio senza ricerca - sottolinea il sostituto di Zeman, che poi aggiunge -. Per me è un riferimento pure Silvio Baldini: da calciatore ha giocato solo in prima categoria, da allenatore è partito dal basso ed è arrivato in Serie A». Infine, una battuta sul calciatore più forte visto in carriera: «Francesco Totti - naturalmente -. Perché Messi e Maradona non li ho visti».