Zamparini: Chiarire la situazione o mi dimetto
Dopo la squalifica di 12 mesi: «Facciamo un calcio trasparente. Non ho fatto nessun «giochino» e secondo la stessa sentenza si tratta di un cumulo di 12 errori formali, errori che secondo me non ci sono»
PALERMO - Maurizio Zamparini non ci sta e tuona ai microfoni di Radio Radio dopo la squalifica di 12 mesi comminatagli dalla Disciplinare per «per violazione del regolamento agenti di calciatori» in merito alle operazioni di mercato per il tesseramento di Pastore, Morganella, Laribi, Acquah e Melinte. «Non ho fatto nessun «giochino» e secondo la stessa sentenza si tratta di un cumulo di 12 errori formali, errori che secondo me non ci sono», ha sentenziato il presidente del Palermo, che poi ha aggiunto: «Ci può essere qualche furbetto che adopera qualche mezzo per portare i soldi fuori all'estero. Nel mio caso sono tutte formalità, cose amministrative di cui nemmeno mi occupo. Andiamo a vederli i giochini, andiamo a smascherarli, pretenderò che riservino a tutte le società il trattamento riservato al Palermo».
SERVE UN CALCIO TRASPARENTE - Zamparini fa riferimento soprattutto alla mancanza di normative che regolano, per esempio, il mercato in Sudamerica: «Mi sono beccato cinque mesi perchè lo scouting non è stato fatto dal ds. È un pasticciaccio all'italiana, non sono arrabbiato ma mi rattristo: 12 mesi di squalifica sono una vergogna per loro, non ho niente da nascondere». Il presidente del Palermo conclude il suo intervento con l'ormai tradizionale minaccia di dimissioni: «Se la situazione non verrà chiarita darò le dimissioni e lascerò il Palermo perchè a 71 anni sono stanco di queste cose ma credo invece che questa occasione possa essere un punto di partenza per rimuovere le storture. Facciamo un calcio chiaro, pulito e trasparente per tutti».