Tevez: Voglio riconquistare i tifosi
Sfumato il passaggio al Milan durante il mercato di riparazione, per Carlos Tevez si apre una nuova sfida: tornare protagonista a Manchester. «Con Mancini ho quasi fatto a pugni, siamo due vincenti»
MANCHESTER - Sfumato il passaggio al Milan durante il mercato di riparazione, per Carlos Tevez si apre una nuova sfida: tornare protagonista a Manchester. «Con Mancini ho quasi fatto a pugni, siamo due vincenti - dice l'attaccante argentino in un'intervista a Fox Sports -. Voglio tornare e riconquistare i tifosi del City. So cosa ci vuole per cambiare rotta. So che sarà dura, ma è una sfida affascinante».
L'attaccante torna sul presunto «ammutinamento» - A sancire la rottura tra il tecnico e Tevez era stato il presunto ammutinamento del giocatore nel match di Champions League contro il Bayern Monaco nella seconda giornata della fase a gironi, lo scorso autunno, quando si sarebbe rifiutato di entrare in campo nella ripresa: «Mi ero scaldato nel primo tempo ed ero pronto per la ripresa, ma Mancini ha tolto Dzeko e lo ha rimpiazzato con de Jong - spiega l'argentino -. E' stata una sostituzione difensiva, io non l'ho capita. E Dzeko ha avuto da ridire con Mancini. Io mi sono seduto, il manager era nervoso per la discussione con Dzeko: si è girato verso di me e mi ha chiesto di riprendere il riscaldamento. A quel punto, mi ha detto di tutto. Non so perché, io ero tranquillo. Non mi sono mai rifiutato di giocare, ma il club alla fine mi ha multato. La società ha difeso il manager».
Mancini è un vincente come lo sono io - Tevez rivela che, al di là dell'episodio di Monaco di Baviera, i rapporti con Mancini erano tutt'altro che distesi anche la scorsa stagione: «Ci siamo quasi presi a pugni nello spogliatoio dopo una partita casalinga con il Newcastle, ma abbiamo parlato il giorno dopo. Io farò il massimo per mettermi a disposizione. Mi sono allenato a casa, posso essere pronto in due settimane». E sul rapporto con i tifosi dei Citizens: «A mente fredda li capisco, ma non meritavo di essere insultato dopo quello che era successo a Monaco. Penso che Mancini in quella circostanza abbia sbagliato: se c'era un problema, avremmo potuto risolverlo diversamente. Mancini è un vincente, come lo sono io. A nessuno dei due piace perdere».