29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Alla Roma è il giorno di Franco Baldini

Roma: Baldini, volevo portare Guardiola

L'ex team manager della nazionale inglese: «Con Totti sono bastati 5 minuti per chiarirci. Contratto De Rossi? Se hai soltanto metà della voglia che ha la società di tenerlo deve restare»

ROMA - Alla Roma è il giorno di Franco Baldini. Per l'ex team manager della nazionale inglese di Fabio Capello è arrivata l'ufficialità della nomina come direttore generale giallorosso, un ritorno a casa per lui che è stato il direttore sportivo dell'ultimo scudetto. Tanti i temi affrontati da Baldini, primo fra tutti quello riguardante Francesco Totti, il capitano da lui definito pigro in un'intervista rilasciata tempo fa. «Con Francesco ci sono voluti cinque minuti per chiarirci. È troppo facile avere a che fare con lui. In realtà non c'era un granchè da spiegare. La prima cosa che gli ho detto è stata: Ma lo hai letto bene l'articolo o te lo sei fatto leggere?. Io in quelle poche parole ci vedo più amore che una critica. Se dico a un giocatore di 35 anni che può giocare altri 4-5 anni corro addirittura il rischio di essere querelato per diffamazione. Io sono da sempre attratto dal talento di Francesco e ho solo precisato che può farlo (giocare ancora a lungo, ndr) se smette di lasciarsi usare: in questo senso lui è stato pigro», ha dichiarato Baldini.

Altro tema scottante da affrontare per Baldini è il rinnovo di contratto di Daniele De Rossi. «Questa materia occupa un posto importante. Ho detto a Daniele che l'ho trovato molto sereno e maturo. Mi ha fatto piacere trovarlo così bello. Gli ho detto: Se hai soltanto metà della voglia che ha la società di tenerti devi restare. Lui sembrava abbastanza orientato a trovare un accordo per restare», assicura il neo dg, che poi svela un retroscena di mercato sulla scelta dell'allenatore della Roma. «Luis Enrique mi è piaciuto, l'ho adorato subito come persona. I fatti mi hanno dato ragione. Perché ha un grande ascendente sui giocatori, perché non li conquisti se non hai credibilità. E questo è un grande punto di partenza - confessa Baldini -. Ovviamente avevo avuto un approccio con Guardiola, gli chiesi se gli andava di fare un salto a Roma ma lui mi disse di aspettare qualche anno».

Baldini non si sbilancia sugli obiettivi, presenti e futuri, della società: «Non posso nè voglio darmi una scadenza, molto dipenderà da come usciamo da quest'anno. Poi si potrà essere più precisi. E se andrà bene, con due o tre inserimenti si potrà dire di poter vincere». La parola scudetto non viene nominata. «C'è la ferma determinazione nel creare una squadra per poterlo fare, ma aspettare due-tre anni non sarà un problema, la Roma è abituata ad aspettare tanto. L'orizzonte della società è a lungo termine, non certo a breve», conclude Baldini.