3 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Le certenze del CT della Nazionale

Prandelli: Cassano titolare nel Milan

«Sono sicuro che se resterà al Milan avrà l'orgoglio per competere». Francesco Totti è pigro? Non per Luis Enrique. Mutu radiato dalla nazionale rumena a vita

MILANO - «Auguro a Balotelli tanta serenità, gli manca solo quella perchè per il resto ha tutto», a parlare è Cesare Prandelli all'indomani della vittoriosa partita dell'Italia contro la Spagna. L'occasione è il ventunesimo compleanno di Super Mario, emigrato di lusso nelle fila del Manchester City, in Inghilterra.
Il ct ha un messaggio per tutti i protagonisti della sfida di Bari: su Antonio Cassano non ha dubbi: «L'importante non è se è titolare o no, ma se mantiene la condizione fisica. Sono sicuro che se resterà al Milan avrà l'orgoglio per competere con gli attaccanti che gli sono davanti. E non mi meraviglierei se si ritrovasse titolare, alla fine».
Su Giuseppe Rossi il pensiero dell'ex tecnico viola è quello di tanti tifosi italiani: «Mi piacerebbe vederlo in Italia, il suo è uno strano destino: meriterebbe una grande della serie A. Lo guarderemmo anche con un occhio diverso».

Francesco Totti è pigro? Non per Luis Enrique. Il tecnico della Roma si dice soddisfatto del suo capitano: «Sono contento di come si sta allenando». Sulle presunte dichiarazioni di Claudio Ranieri sullo scarso impegno dell'attaccante, l'allenatore glissa: «Per me non c'è nessuna polemica e non voglio parlare del passato. Per me conta quello che i ragazzi stanno facendo con me e io sono molto contento di come Totti e tutti gli altri stanno preparando la nuova stagione».
Il nuovo tecnico spagnolo aggiunge: «Abbiamo 21 titolari e tutti partono allo stesso livello, poi valuterò di volta in volta chi meriterà il posto in squadra. A me interessa l'impegno e il rendimento sia in partita sia durante la settimana: chi non si allenerà bene non giocherà». Poi alla domanda su chi andrà a sostituire Vucinic nello scacchiere giallorosso Luis Enrique risponde: «Osvaldo o Nilmar? Li prenderei entrambi».

Mutu radiato dalla nazionale rumena a vita - Incorreggibile. Adrian Mutu ne ha combinata un'altra, e questa volta gli costerà cara. L'ex attaccante della Fiorentina, passato in estate al Cesena, è stato radiato a vita dalla nazionale di calcio romena dopo essersi ubriacato la notte prima dell'amichevole contro il San Marino.
«E' un vero peccato - ha dichiarato Victor Piturca, ct della Romania -, ma le regole sono rigide e loro le conoscevano».
Lapidaria la reazione di Mutu: «Comprendo la decisione di Piturca».
E' stato espulso a vita dalla nazionale romena anche Gabriel Tamas, compagno di avventure di Mutu. Le due radiazioni giungono un mese prima della ripresa del girone di qualificazione per gli Europei 2012. Soprannominato «il brillante», Mutu aggiunge una nuova «perla» alla sua collezione di bravate: nel 2004 è stato sospeso per assunzione di cocaina e multato dal suo club di allora, il Chelsea, per 17,2 milioni di euro. Nello scorso gennaio fu sospeso per nove mesi dalla Fiorentina per un problema di doping. Al rientro, in ottobre, il romeno ruppe definitivamente con la dirigenza viola dopo aver malmenato un cameriere di un noto locale di Firenze.

Elkann su Moratti: «Ascoltare i consigli degli anziani»Lo Scudetto del 2006 continua a far discutere. La polemica non si ferma, alimentata da provocazioni e frecciate. Ieri Andrea Agnelli aveva definito il titolo 2006 «lo scudetto dei prescritti e non degli onesti». Secca la risposta di Massimo Moratti al numero uno bianconero: «Vada in vacanza, così si rilassa». Al presidente della Fiat John Elkann il compito della controreplica: «I consigli di una persona di una certa età vanno ascoltati - ha dichiarato al termine della sfida in famiglia dei bianconeri a Villar Perosa -, ma le vacanze della Juventus sono prescritte».
«Vogliamo parità di trattamento». Questo lo slogan usato ieri da Agnelli, che ha annunciato di voler ricorrere Tribunale nazionale arbitrale per lo sport. Sulla stessa linea Elkann: «Andrea ha detto cose giuste, ha agito coerentemente. Se non ci sarà parità di trattamento significa che hanno da nascondere qualcosa. Non è ruolo della Juve definire colpevoli e innocenti - ha aggiunto -. Vogliamo solo essere trattati come gli altri».