Vuelta, Petacchi si ritira. Ieri era caduto
Il velocista spezzino abbandona dopo 47 km della nona tappa, che presentava ben sette gran premi della montagna
MADRID - Alessandro Petacchi ha abbandonato oggi la Vuelta di Spagna dopo 47 km della nona tappa, la Calpe-Alcoy, che presentava ben sette gran premi della montagna. Il velocista spezzino della Lampre non è riuscito a recuperare dalle ferite rimediate ieri dopo una caduta. Petacchi - comunica la Lampre - aveva riportato ampie escoriazioni a un gluteo, al braccio destro e alla schiena, oltre a una ferita al gomito destro, riuscendo per altro ad arrivare comunque al traguardo di Xorret. Accompagnato all'ospedale di Alicante, l'italiano era stato sottoposto a controlli radiografici che avevano escluso fratture.
Petacchi aveva vinto in volata la settima tappa a Orihuela. «Sono molto triste, è davvero un peccato dover abbandonare la corsa proprio ora che sentivo le gambe girare sempre meglio», ha detto lo spezzino. «La caduta mi ha però lasciato conseguenze poco piacevoli: le abrasioni sono vaste, tanto che non ho potuto neanche sottopormi ai massaggi e non sono riuscito a dormire durante la notte, inoltre il braccio si è gonfiato e di conseguenza tenere il manubrio mi risultava impossibile. Rimane la consolazione di essere riuscito a lasciare il segno in una tappa».
Petacchi era alla Vuelta a dispetto del fatto che non si sia chiarita del tutto la vicenda del suo presunto coinvolgimento nell'inchiesta doping di Padova, su cui sta ancora lavorando la procura antidoping del Coni. Interrogato dai NAS di Firenze, Petacchi si era avvalso della facoltà di non rispondere, mentre ha poi risposto alle domande della Procura del Coni, anche per evitare il deferimento.
Petacchi aveva ricevuto un avviso di garanzia poco prima della partenza per il Tour de France, chiuso dal trentaseienne spezzino con il successo nella classifica a punti e con la maglia verde indossata sul podio degli Champs Elysees di Parigi, in merito all'inchiesta portata avanti dalla Procura di Padova e che lo vede accusato di violazione della legge antidoping attraverso l'utilizzo di sostanze (Pfc e albumina umana) e pratiche vietate.