Legale Moggi: in nuove intercettazioni molti illeciti
L'Avvocato Paolo Rodella: «Non solo slealtà sportiva»
ROMA - «Non dovrà distinguersi, insomma, tra 'slealtà sportiva' ed 'illecito' ma, al più, tra ciò che è più o meno sleale sportivamente parlando. Ed allora, in tal senso, le intercettazioni telefoniche divenute recentemente note, si commentano da sole sia per il loro contenuto sostanziale, sia per il loro inequivocabile tenore letterale che per la loro frequenza e finalità». Così ha detto l'avvocato Paolo Rodella, difensore di Luciano Moggi, ed esperto di diritto dello sport, rispetto a quanto prospettato dopo l'apertura di una nuova indagine su 'Calciopoli' da parte della Federcalcio.
«Si legge da più parti che le condotte dei dirigenti calcistici coinvolti nelle intercettazioni telefoniche di recente salite ai fasti delle cronache configurerebbero, al più, ipotesi di 'slealtà sportiva' giammai ipotesi di 'illecito' come sarebbe accaduto per Luciano Moggi. Ebbene l'affermazione è errata», ha sottolineato il penalista.
«Val la pena di ricordare che Luciano Moggi è stato condannato dagli organi di giustizia sportiva per via del cosiddetto 'illecito strutturale' (fattispecie nuova coniata per l'occasione), vale a dire una serie ripetuta di singole violazioni dell'articolo 1 del codice di giustizia sportiva (lealtà, correttezza e probità) che, a dire del Giudicante, si sarebbero tradotte nel condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale a vantaggio della Juventus».
Rodella ha poi continuato: «Si gravita insomma, anche per Luciano Moggi, nell'ambito della 'slealtà sportiva'. E non è pertanto corretto, tecnicamente, distinguere tra 'slealtà sportiva' (ascrivibile, secondo la suddetta impostazione, ai dirigenti sportivi da ultimo coinvolti) ed 'illecito', per il semplice fatto - si ripete - che neanche Moggi è stato ritenuto responsabile di illecito tradizionalmente inteso».