Bergamo: ho sempre parlato con tutti i presidenti
L'ex designatore arbitrale: «Il regolamento permetteva di avere questi contatti. Calciopoli mi ha rovinato la vita»
ROMA - Sull'onda delle nuove intercettazioni diffuse dai legali di Luciano Moggi l'ex designatore Paolo Bergamo si difende affermando che le conversazioni telefoniche tra designatori e presidenti di società erano all'ordine del giorno. «In questo momento per me è importante sempre rimarcare che quello che ho sempre sostenuto in tutte le sedi da quando è scoppiato questo pandemonio», ha detto l'ex designatore a Radio Kiss Kiss, «io ho sempre parlato regolarmente con tutti i presidenti».
In base ad intercettazioni del febbraio 2005 Bergamo, attualmente sotto processo a Napoli per la vicenda Calciopoli, delineava griglie arbitrali su indicazione dell'ex direttore generale della Juventus Moggi, e da Moggi (con il quale parlava anche su utenze telefoniche internazionali) riceveva combinazioni di numeri «per ricaricare». Nell'intervista odierna a Radio Kiss Kiss l'ex designatore non menzionato indicazioni sulle griglie da parte degli oltre 40 club di Serie A e Serie B. Bergamo non ha inoltre precisato se le conversazioni con «tutti i presidenti» avvenissero su utenze internazionali a spese dei dirigenti di società.
«Nell'intercettazione venuta fuori recentemente sui giornali in cui colloquiavo con Moratti lui, anche a modo di battuta, mi diceva che non mi aveva chiamato la domenica sera perché mi chiamavano tutti dopo le partite», ha detto Bergamo oggi: «Ecco anche da quella telefonata si capisce bene quale era il clima sereno della conversazione e si capisce anche quale era l'abitudine che vigeva. Il regolamento, inoltre, permetteva di avere questi contatti. Il rispetto però era sempre reciproco, intimamente non so cosa provavano quando si lamentavano, ma tutte le proteste erano sempre legate al tentativo di farmi adoperare affinché gli arbitri facessero con maggiore attenzione il loro lavoro».
Bergamo prosegue citando anche gli incontri ufficiali, svolti annualmente alla presenza della stampa: «La Federazione e la Lega poi ci sollecitavano ad incontri con capitani, dirigenti ed arbitri affinché i problemi fossero sempre risolti in gruppo per cercare di superare tutte le divisioni. Lo scudetto del 2006 assegnato alla Juve? Non posso rispondere a questa domanda, il mio parere non ha importanza a riguardo, sono soprattutto un attento controllore dei problemi che mi hanno riguardato. Calciopoli mi ha rovinato la vita, non dico quanto, ma tanto».