19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
F1. Crash-gate

Massa: «Un furto ma non voglio titolo in tribunale»

Ferrarista si dice derubato dalla Renault di Briatore. Nel 2008 Massa chiuse ad un solo punto dal britannico Hamilton

SUZUKA - Dopo lo scandalo del Gran Premio di Singapore 2008, pilotato dalla scuderia Renault dell'allora direttore Flavio Briatore, Felipe Massa non vuole sentir parlare di battaglie legali per ottenere con un anno di ritardo il titolo Mondiale. Ma il pilota della Ferrari, impegnato nel lungo iter di riabilitazione dopo il grave incidente sostenuto nel Gran Premio di Ungheria, è certo di avere subito «un furto».

In un'intervista a Globo Tv il pilota brasiliano si è detto «molto contrariato per tutto quello che è accaduto»: «E Non mi riferisco solamente a quello che ha fatto la Renault, un furto», ha affermato l'alfiere del Cavallino riferendosi implicitamente ai vertici della Formula 1 e della Fia.

«Il risultato di quella gara andava cambiato», si è lamentato Massa, che ha spiegato di avere scartato la possibilità di una battaglia legale: «Ho perso il titolo per un punto. Non sono e non sarò mai un pilota che dirà 'potevo essere campione del mondo'. Anche se me lo scrivessero oggi sul curriculum, dopo un anno, non credo farebbe molta differenza», ha affermato il ferrarista.

Nel 2008 Massa chiuse il miglior Mondiale della sua carriera ad un solo punto dal britannico Lewis Hamilton, pilota della McLaren. Nel Gran Premio di Singapore dello scorso anno il box della Renault ordinò al secondo pilota Nelsinho Piquet di causare un finto incidente con la sua monoposto per far entrare la safety car e facilitare la vittoria dell primo pilota Fernando Alonso. Lo scandalo, uno dei più gravi nella storia dei motori, ha portato la federazione internazionale dell'automobile a radiare a vita Briatore.

«La safety car portò gran parte dei piloti, compreso me, a rientrare ai box. Eravamo in dieci e la mia sosta andò male, eravamo in due. Un meccanico ha premuto un pulsante in una situazione che non si sarebbe mai verificata in condizioni normali».