20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Calcio. Napoli

De Laurentiis: «Donadoni? Un caso, scelta che non rifarei»

Patron Napoli sibillino su Marino: «Chi sbaglia si fa da parte»

NAPOLI - Il futuro nel Napoli del tecnico Roberto Donadoni e del direttore generale Pierpaolo Marino è avvolto nell'incertezza. Lo ha fatto intendere il presidente del club campano, Aurelio De Laurentiis, in un'intervista concessa ieri al sito internet Napolimagazine.com.

Parlando del difficile avvio di stagione della squadra, il produttore cinematografico ha spiegato che la scelta di affidare la squadra a Donadoni fu frutto di una «casualità momentanea» e pertanto «potendo tornare indietro» De Laurentiis non prenderebbe la medesima decisione.

«Donadoni e Marino confermati? Attualmente sono l'allenatore e il direttore generale del Napoli, ma se un domani le cose dovessero cambiare significherà che dovrò fare anche l'allenatore e il direttore generale», ha spiegato il patron del club: «Se dovessero dare forfait non mi meraviglierei di nulla, io comunque sono pronto. La stessa scelta di Donadoni fu fatta per casualità momentanea - ha spiegato ancora - pensando di dover dare un segnale allo spogliatoio, mettendo da parte una persona che aveva dato moltissimo e che io ritengo un grande amico, un grande professionista e che è stata una vera e unica grande esperienza in questo quinquennio: cioè l'amico Edy Reja».

Oltre a strizzare l'occhio all'ex tecnico Reja, De Laurentiis ha lasciato intendere di essersi pentito di avere affidato la squadra all'ex Ct azzurro Donadoni. «Se rifarei la scelta di puntare su Donadoni potendo tornare indietro? Probabilmente lo rifarei. Se dovessi tornare indietro oggi, con l'esperienza che ho, probabilmente no». Risposta sibillina, in base all'intervista pubblicata dal sito internet, anche sulla posizione di Marino: «Pierpaolo Marino non è una persona che rischia. Pierpaolo Marino rischia nel senso che il suo mestiere è un rischio. Anche io, quando faccio un film, rischio. Tutti quanti siamo delle persone responsabili ed, essendo tali, se indoviniamo continuiamo, se sbagliamo, in buona sostanza e con grande signorilità, ci si fa da parte».