Lippi: «L'Italia deve ridiventare una squadra»
Ct azzurro prepara l'amichevole in Svizzera: «Non perdiamo tempo»
COVERCIANO - A due giorni dall'amichevole del St. Jakob Park di Basilea, quando contro la Svizzera la nazionale italiana aprirà la stagione 2009-10, quella che dovrà portare alla conquista della qualificazione ai Mondiali di Sudafrica 2010, il ct azzurro Marcello Lippi avverte che non è più il momento «di perdere tempo» e che il lavoro che si andrà a sviluppare nei prossimi mesi dovrà essere ben mirato.
«Dobbiamo ridiventare una squadra, lo faremo«, ha detto oggi Lippi in conferenza stampa nel primo giorno di raduno a Coverciano. «Non abbiamo perso le nostre caratteristiche principali solo per le delusioni legate alla Confederations Cup. Anzi, per costruire si passa anche attraverso momenti negativi. Cerchiamo piuttosto di farne tesoro e di non perdere tempo. Quello è stato un periodo di lavoro deludente, ora c'è la voglia di ripartire, di ricostruire. Ci sono giovani che meritano di avere la loro chance».
Assenze - E proprio per questo motivo non c'é di che stupirsi se dal gruppo che affronterà la Svizzera mancano nomi come Luca Toni, Marco Amelia, Riccardo Montolivo o Alessandro Gamberini. «Non faccio nomi - ha detto Lippi - ma se qualcuno nel recente passato non ha dato certe risposte, sta a casa. La mia non è una bocciatura, se quel qualcuno mostrerà una crescita tecnica, la situazione cambierà».
I nomi nuovi del ritiro sono quelli di Claudio Marchisio e Domenico Criscito, centrocampista della Juventus e difensore del Genoa, mentre per motivi diversi fanno ancora parlare di più quelli di assenti come Francesco Totti e Antonio Cassano. «Totti - ha ribadito il ct azzurro - ha preso la decisione di lasciare la nazionale e io non ho intenzione di tornare indietro. Cassano? Faccio le mie convocazioni sulla base di criteri tecnici e psicologici».
Precisazione finale di Lippi: «Non ho mai detto che abbiamo una possibilità su un miliardo di vincere il Mondiale. Sono convinto che l'Italia ne abbia molte di più: il mio discorso era riferito al fatto che se abbiamo quel minimo di chances, non è certo abbandonando i giocatori di esperienza che si concretizzano».