19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
CALCIO

Maldini non cambia idea: «Dal Milan mi aspettavo una difesa»

«La società non è solo Galliani. Guardiola? Un gesto dal cuore»

MILANO - Paolo Maldini conferma la delusione per la mancata presa di posizione ufficiale del Milan in seguito alla contestazione di parte dei tifosi della curva in occasione della gara con la Roma del 24 maggio, ultima partita del capitano rossonero a San Siro. In seguito l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani aveva spiegato di non essere intervenuto per non dare seguito alla polemica con i tifosi, considerando le minacce personali ricevute. «Galliani l'ha presa come una cosa personale ma credo che la società, il Milan, non sia di una sola persona. Il Milan è i suoi tifosi, i giocatori e i dirigenti naturalmente. In quel momento mi aspettavo qualcosa di diverso e questo lo confermo, poi - ha aggiunto Maldini - le parole di Berlusconi in seguito mi hanno fatto piacere, ha detto le cose che avrei voluto sentire dopo quella gara con la Roma».

La contestazione della curva Sud è stato l'unico neo dell'addio al calcio del difensore rossonero. «Ci sono rimasto male ma poi lo stesso giorno a casa sono arrivate cento, duecento persone a salutarmi. Mi è rimasto dentro anche lo stadio pieno con la mia sciarpa, anche se non nego che quello che è successo mi abbia dato parecchio fastidio. E' stata una conferma - ha spiegato - del fatto che non ho mai chiesto niente a nessuno e quello che ho avuto me lo sono meritato sul campo. Questa è stata l'idea di calcio che ho sempre avuto fin quando ho sempre iniziato».

Maldini ha quindi ricordato la bella atmosfera di Firenze nel giorno dell'ultima gara ufficiale: «L'ultima partita a Firenze è stata bella perché siamo riusciti a raggiungere il terzo posto e soprattutto per quello che è successo, ricevere quello che ho ricevuto al Franchi dai tifosi della Fiorentina, dagli avversari e dai miei compagni è qualcosa di molto bello». E subito dopo è arrivato l'omaggio di Pep Guardiola, che ha dedicato a Maldini la vittoria nella Champions League del suo Barcellona: «Quel gesto è stato assolutamente spontaneo, un allenatore giovane come lui che alla prima esperienza vince la Champions League e pensa a me è stato bellissimo. Io lo conosco poco, ci ho parlato due o tre volte ma non siamo amici, quindi è stato un gesto dettato dal cuore, probabilmente perché hanno visto quello che era successo la domenica a San Siro. Comunque per il mio futuro non credo di andare al Barcellona».

Sul prossimo capitano del Milan, Maldini ha ricordato che «l'idea della squadra era Ambrosini, per il criterio che abbiamo sempre avuto» ma «tutto dipenderà dalla gestione di Leonardo». Il suo futuro, invece, rimane un rebus. «Non ho preso impegni, ho ricevuto qualche proposta di vario tipo dai miei sponsor storici. Dal Milan niente, ma ci sarà tempo per parlare di questo. Non mi piacerebbe fare l'uomo di facciata, abbiamo parlato del settore giovanile in passato ma non è sinceramente la mia aspirazione perché credo che ci debbano essere persone che hanno esperienza in quel settore e non sono sicuramente io quello giusto».