6 maggio 2024
Aggiornato 21:30
CALCIO

Kakà-Real: in Spagna è fatta, annuncio forse lunedì

Confermati i termini dell'accordo, ma da Gb rilanciano il Chelsea

MADRID - Manca l'annuncio ufficiale, ma Kakà è sempre di più un giocatore del Real Madrid, almeno secondo la stampa spagnola. Dopo la palpitante catena di notizie degli ultimi giorni, con in testa la radio spagnola Cadena Ser, ieri i media iberici e italiani confermano la chiusura della trattativa tra Milan e Real Madrid, sebbene entrambi i club mantengano il più stretto riservo. Da via Turati erano filtrate le voci di scetticismo sul presunto tentativo di Carlo Ancelotti di dirottare al Chelsea il fantasista brasiliano. Tentativo giudicato impossibile dal Milan per i rapporti col tecnico emiliano. E Kakà - che si mantiene a sua volta in totale silenzio - preferirebbe la maglia del club merengue, che gli consente tra l'altro un ingaggio netto più alto per via della migliore fiscalità spagnola.

Le cifre dell'accordo sono quelle già emerse: 64,5 milioni di euro al Milan e 9,5 di ingaggio al giocatore, che firmerà un contratto di cinque anni. Il presidente del Real Florentino Perez ha inviato un suo emissario in Brasile per parlare direttamente col giocatore e ottenere il sì definitivo.

Il Real, scrivono in Spagna, annuncerà il tanto atteso ingaggio di Kakà lunedì prossimo e il brasiliano indosserà la maglia numero 5, quella che appartenne a Zinedine Zidane. Un segno del ritorno a quell'era dei 'galacticos' che Florentino Perez è pronto a far rivivere, per la gioia del popolo merengue. In casa Milan è da registrare una realtà, quella della necessità di fare cassa per ripianare il bilancio, che va ben oltre le dichiarazioni di facciata. Quel «non voglio andare via dal Milan» di Kakà pubblicato ieri dalla Gazzetta dello Sport e quel «non so se potremo trattenere Kakà perché gli offrono talmente tanti soldi» di Silvio Berlusconi ieri a Prato. La realtà è che il Milan del dopo-Ancelotti dovrà fare i conti con il proprio bilancio e sarà molto probabilmente una squadra rivoluzionata, con la perdita del capitano, Paolo Maldini, del giocatore più forte, Kakà, e quelle possibili di Clarence Seedorf e Andrea Pirlo.

Le uniche due incognite alla vicenda sono il possibile (ma improbabile) ingresso del Chelsea e il fattore Berlusconi. Sono passati pochi mesi dal coup de theatre del patron rossonero che in diretta al Processo di Biscardi annunciò che Kakà sarebbe rimasto al Milan pochi minuti dopo che lo stesso sito Internet rossonero aveva annunciato la chiusura della trattativa col Manchester City. Un colpo di scena simile resta possibile, per quanto tutte le circostanze della vicenda attuale sembrerebbero escluderlo. L'altra condizione che potrebbe sovvertire un destino che pare ormai sicuro è il Chelsea, che avrebbe lanciato una controffensiva per strappare Kakà al Real. I Blues, secondo la stampa inglese, avrebbero pronti 85 milioni di euro per il Milan e 12 di ingaggio annuale per il giocatore.

Ieri Berlusconi è tornato a parlare, rimandando a lunedì ogni annuncio. «Sono i nostri ragazzi che devono scegliere di come approfittare di una carriera che non è molto lunga e che deve essere un patrimonio per loro e per i loro figli. Lunedì parlerò con Kakà e saprò le sue decisioni», ha detto il patron rossonero durante la registrazione di Porta a Porta. «Noi eravamo attaccatissimi a Shevchenko, ma quando per lui è arrivata un'offerta che non potevamo uguagliare, e nonostante la mia amicizia con Sheva e la sua famiglia, ho fatto quello che potevo ma alla fine ho lasciato decidere a lui», ha aggiunto. Ma anche il premier pare ormai rassegnato, tanto che parla già di un futuro senza Kakà: «Abbiamo Ronaldinho, che ha giocato poco perché avevamo molti trequartisti. Poi speravo in un ritorno di Gourcouff, che ha preferito però restare al Bordeaux. Poi io non sono più il presidente del Milan - ha specificato - ho la funzione di ripianare i debiti».

Dal ritiro della Nazionale azzurra a Coverciano, intanto, Gennaro Gattuso ha commentato la notizia dell'imminente addio di Kakà. «Mi dispiacerebbe molto se andasse via, perché andrebbe via un campione», ha detto il centrocampista rossonero. «La società ha deciso di metterlo sul mercato. Dispiace perché non è che va via l'ultimo arrivato, ma uno che quando sta bene fa vincere le partite e mi dispiace perdere un compagno così. D'altronde - ha proseguito Gattuso - si parla di crisi e penso prendere tantissimi soldi per Kakà sia una decisione che la società ha valutato bene. In questo momento io devo fare il mio lavoro e basta».

L'umore dei tifosi rossoneri è ovviamente sotto i tacchi, ma le scene di contestazione di questo inverno paiono lontane. Ieri non più di una quarantina di tifosi hanno protestato davanti alla sede di via Turati, intonando cori contro la società. Ma lo stato d'animo generale è più vicino alla rassegnazione, per un addio che sembra ormai scontato. Resta da capire come si muoverà ora la società incassati i soldi per Kakà, che si aggiungono ai 15 milioni di euro arrivati dal Bordeaux per il riscatto di Yoann Gourcuff e i 20 per l'ingresso diretto alla prossima Champions League. Il nome più accreditato rimane quello di Emmanuel Adebayor dell'Arsenal, ma su questo fronte non vi sono novità.

Certo è che se oltre Kakà il Milan dovesse perdere altri pezzi pregiati, la strada per Leonardo diventerebbe ancora più in salita.