Piloti-modelle? Rosberg: Eccessive pressioni per perdere peso
Secondo Alonso e Webber è invece un allarme infondato
BARCELLONA - Piloti di Formula 1 come modelle, spinti dai team a perdere sempre più peso per non cadere in sanzioni nel caso si ecceda a quanto permesso ad ogni monoposto dalla federazione internazionale. E' la denuncia del tedesco Nico Rosberg (Williams), preoccupato anche per il quasi-svenimento del collega spagnolo Fernando Alonso alla fine del Gran Premio disputato due settimane fa in Bahrain. «A Sakhir alcuni piloti hanno chiuso la gara privi di conoscenza ed ho motivo di credere che questo sia dovuto alle pressioni alle quali siamo sottoposto per perdere peso, per permettere alle monoposto di rientrare nei parametri, specialmente da quando si monta anche il Kers», ha detto Rosberg, impegnato da oggi a Barcellona per le prove libere del Gran Premio di Spagna, quinto appuntamento del Mondiale.
Il peso del Kers, infatti, è secondo Rosberg decisivo e l'aumento da 605 kg a 620 del peso consentito tra monoposto e pilota già deciso dall FIA per la prossima stagione non rappresenta una soluzione al problema. «Io credo sia molto importante intervenire con maggiore energia su questo tema, perché altrimenti si entra nell'ottica di spingere il pilta a perdere ancora e ancora peso, come gettarsi nel vuoto con gli sci», ha spiegato il tedesco. «Se monti il Kers puoi finire fuori dalle norme e allora ogni grammo che un pilota può perdere può significare molto. Ma io non credo che questa possa essere una soluzione. La norma prende in considerazione il peso complessivo e per i piloti non cambia nulla. Sarà sempre importante essere più leggeri. Mentre bisognerebbe tenere fuori il pilota dalla bilancia».
Rosberg teme che la situazione possa degenerare: «Se ci ritroviamo con dei piloti senza conoscenza alla fine delle gare, bisogna cominciare a valutare il fatto in termini di sicurezza. Non è salutare finire la gara senza conoscenza. Un pilota deve gareggiare in condizioni di temperature altissime e di disidratazione. E' una mia opinione, ma io credo che perdere peso influenzi queste condizioni». A dispetto della presa di posizione di Rosberg, lo stesso Alonso, «in Bahrain ho avuto un problema con il radiatore della macchina che faceva entrare aria caldissima nell'abitacolo ed è per questo che ho perso durante la gara cinque chili e mezzo, ovviamente una cosa anormale», ed il presidente dell'associazione piloti (Gdpa), l'australiano Mark Webber, tendono invece a smorzare l'allarme lanciato. «Peso oggi quanto pesavo anche dieci anni fa», ha detto Webber. «Non ho bisogno di perdere peso perché so come ci si deve comportare per mantenermi in salute e per rispondere alle esigenze dei regolamenti. Se qualche pilota è preoccupato per il suo peso, sarebbe il caso che comprenda qual'é il giusto compromesso tra la necessità di disputare un Gran Premio, con la conseguente stanchezza, e la performance della sua auto».
Rosberg dice però di vedere in giro «piloti sempre più magri, me compreso». Dal suo team, la Williams, non gli sono però arrivate direttive. «Viene tutto lasciato nelle mie mani», ammette Rosberg. «Sono fortunato, ma questo dipende anche dal fatto di quanto io mi dedichi allo sport. Quindi non hanno mai avuto niente da dire sul mio peso».