19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Alla vigilia dei Campionati, Abete rilancia un messaggio chiaro a tutte le componenti del calcio

Abete: «Rispetto, l’impegno di tutti per un calcio migliore»

Il richiamo del presidente della Federcalcio parte dall’Aula Magna di Coverciano, davanti agli arbitri di Serie A e Serie B, nel tradizionale incontro prima del via

Alla vigilia dei Campionati, Abete rilancia un messaggio chiaro a tutte le componenti del calcio : rispetto, di tutti nei confronti di tutti, dirigenti, tecnici, calciatori, arbitri, tifosi.
Il richiamo del presidente della Federcalcio parte dall’Aula Magna di Coverciano, davanti agli arbitri di Serie A e Serie B, nel tradizionale incontro prima del via. Dopo aver portato anche il saluto del presidente della Lega Nazionale Professionisti Antonio Matarrese (impegnato a Roma nella trattativa sui diritti tv), Abete ha sottolineato che gli arbitri rappresentano un organo di garanzia al servizio del calcio italiano e la FIGC chiede loro di rispettare e far rispettare le regole: non solo quelle di gioco, ma anche quelle etiche e comportamentali.

A proposito di qualche critica, affrettata e superficiale, sulle modifiche al sistema di progressione delle ammonizioni e quindi delle squalifiche in Serie A e B ( proposta nel luglio scorso dalla LNP e approvata anche dall’Associazione Arbitri), Abete ha replicato facendo una doppia considerazione: da un lato, la richiesta della LNP trae origine dal cambio di format dei campionati (attualmente a 20 e 22 squadre) e dal conseguente aumento del numero delle partite, ma anche dall’impegno a limitare le rose; dall’altro,messo oggettivamente a confronto con quello delle principali Federazioni europee omologhe all’Italia, il nostro sistema sanzionatorio resta il più severo e punitivo ( la squalifica scatterà quando il calciatore subirà il «giallo» numero 4,8,12,15,17 e poi a ogni successiva ammonizione); a fronte di Germania, Inghilterra e Spagna che adottano una progressione di 5-10-15 cartellini gialli per il sistema progressivo delle squalifiche dei calciatori.

Cesare Gussoni, presidente dell’AIA, ha ricordato che dopo 24 mesi di grande crisi, la classe arbitrale si presenta rigenerata, con un gruppo di arbitri compatto e pienamente recuperato. Gussoni ha confermato che nelle designazioni si farà ricorso il più possibile alle terne fisse,non escludendo ovviamente possibili scelte alternative. In apertura, è toccato a Pierluigi Collina presentare la sua squadra,formata da 39 arbitri, che fino ad oggi sono stati sottoposti a test atletici e attitudinali e che durante il campionato si ritroveranno in 22 occasioni per altrettanti stage di verifica e aggiornamento: «Il nostro impegno -ha detto il designatore di A e B- resta quello di dare garanzie al sistema e alle società,attraverso impegno, serietà e preparazione». Anche per questa stagione, i 25mila arbitri in attività -di ogni categoria- indosseranno le divise Diadora : «La nostra azienda -ha spiegato il manager della Diadora Enrico Mambelli- è orgogliosa di essere lo sponsor della classe arbitrale più prestigiosa e affidabile del mondo».