La peste suina africana arriva in Europa. Sono già 9 le nazioni colpite
Il virus della peste suina sta dilagando in tutta Europa e in parte anche in Italia. I rischi per il nostro paese

Come se non bastassero i virus influenzali e i batteri con cui ogni giorno dobbiamo avere a che fare, ora c’è un’altra minaccia che rischia di mettere in ginocchio tutta l’Europa. Stiamo parlando della peste suina africana. Una patologia che, al momento, ha già coinvolto ben nove paesi europei. Ma gli esperti si dicono già pronti a mettere in atto tutte le misure di sicurezza e preventive che serviranno ad arginare una possibile epidemia. Ecco quanto è emerso, di recente, a una conferenza ministeriale tenutasi a Bruxelles. La conferenza è stata richiesta dal commissario alla salute Vytenis Andriukaitis.
Cos’è la peste suina africana
Si tratta di una malattia infettiva contagiosa che può colpire sia il suino domestico che il cinghiale. È causata da un virus della famiglia della Asfaviridae appartenente al genere Asfivirus. Purtroppo, il virus non stimola la capacità di formare anticorpi neutralizzanti. Il che significa che non è possibile realizzare un vaccino che possa essere realmente efficace. La malattia ha un esordio perlopiù infausto perché provoca lesioni emorragiche sia a livello della cute che degli organi. Va da sé che l’unica soluzione è l’abbattimento del capo, con conseguenze devastanti per quanto riguarda l’allevamento e l’alimentazione umana. Al momento, gli studi suggeriscono che non ci siano pericoli rilevanti per la salute dell’uomo.
Controllare gli animali selvatici
Tra le prime misure di sicurezza che l’Europa intende mettere in atto, vi è quella di controllare il numero degli animali selvatici. «In diverse regioni d'Europa la popolazione di cinghiali si è sviluppata in modo incontrollato, questo ha un ruolo importante nella diffusione e persistenza della malattia e nel rispetto delle regole Ue sulla protezione della natura», ha dichiarato Andriukaitis.
I numeri
Da settembre a oggi – solo in Belgio – sono stati trovati 231 cinghiali infetti. L’epidemia pare essere partita dalla Russia e dalla Georgia nel 2007 coinvolgendo la Cina e molti paesi europei. Tra questi anche Germania, Francia e Danimarca. Quest’ultima, tra le misure di sicurezza che intende adottare ha pensato di erigere un muro anti-cinghiale di ben 1,50 metri e lungo 70 chilometri. Verrà posizionato proprio al confine con la Germania per evitare ulteriori contaminazioni. Ma c’è chi pensa che tale strategia non serva ai cinghiali, piuttosto dà tutta l’apparenza di essere un modo velato per chiudere le frontiere e, di conseguenza, i libero passaggio delle persone.
E in Italia?
In Italia da molti anni la peste suina africana flagella la Sardegna, ma non è detto che rimanga confinata se si pensa che i cinghiali stanno proliferando in tutto il paese. A oggi, infatti, si parla di 1,5 milioni di capi. Anche in questo caso, quindi, vi è la necessità di abbattere in maniera selettiva alcuni animali, ma bisogna fare molta attenzione: durante un convegno di Confagricoltura tenutosi il 14 dicembre, è emerso che le battute di caccia a volte potrebbero sortire effetti indesiderati. Il virus, infatti, potrebbe essere entrato in Europa a causa dei cinghiali spinti verso l’Unione Europea in seguito a battute di caccia svolte dai russi.
Fonti scientifiche
[1] Peste suina africana – Ministero della Salute
[2] Viruses. 2017 May; 9(5): 103. Published online 2017 May 10. doi: 10.3390/v9050103 PMCID: PMC5454416 PMID: 28489063 - African Swine Fever Virus: A Review - Inmaculada Galindo and Covadonga Alonso - Linda Dixon, Academic Editor and Simon Graham, Academic Editor