16 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Sindrome metabolica

Dieta sciogli grasso: scienziati consigliano tè, marmellata e cioccolato.

Una dieta ricca di antiossidanti può ridurre il rischio di sindrome metabolica grazie alla sua azione «sciogli grasso»

Dieta sciogli grasso
Dieta sciogli grasso Foto: lenetstan | Shutterstock Shutterstock

La sindrome metabolica è una realtà sempre più diffusa nella nostra penisola. Complice, in parte, una dieta poco equilibrata e una difficoltosa metabolizzazione dei grassi. Per questo motivo, alcuni ricercatori italiani hanno pensato a un metodo per tenere sotto controllo l’impennata di lipidi a cui si assiste dopo i pasti. Ecco gli alimenti che ci vengono in aiuto - secondo uno studio presentato recentemente al congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) a Berlino.

I cibi sciogli grasso
In base ai risultati ottenuti dallo studio, vi sarebbero alcuni cibi che aiuterebbero a ridurre il rischio di sindrome metabolica. Tra i migliori figurano il tè verde – purché deteinato – la marmellata di mirtilli, la rucola, l’olio extravergine di oliva, il cioccolato fondente, i carciofi, gli spinaci e il caffè decaffeinato. Tutti cibi che contengono un’ottima percentuale di sostanze antiossidanti.

Lo studio
«Il nostro gruppo di ricerca – riporta il Messaggero - ha recentemente dimostrato come una dieta ricca in polifenoli migliori la concentrazione dei lipidi in fase postprandiale», ha dichiarato Giuseppe Della Pepa dell'Università Federico II di Napoli. Durante lo studio è stato preso in esame un piccolo campione della popolazione (78 persone) di età compresa fra i 35 e i 70 anni – di entrambi i sessi. Tutti avevano una circonferenza della vita piuttosto elevata e almeno un altro fattore associato alla sindrome metabolica.

Due diete diverse
I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in due gruppi che dovevano seguire due diete pressochè simili con l’unica differenza che una delle due era particolarmente ricca di polifenoli. Lo studio è durato due mesi e al termine gli scienziati hanno potuto constatare che solo i volontari che avevano assunto una quantità elevata di polifenoli aveva assistito a una riduzione significativa di alcuni marker dopo i pasti. Più precisamente a una diminuzione delle lipoproteine Vldl grandi e ricche di trigliceridi e della quantità di trigliceridi presenti nelle HDL. Si tratta, in sintesi, dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare.

I benefici dei polifenoli
«Questi risultati evidenziano chiaramente come una dieta naturalmente ricca in polifenoli può modulare non solo la concentrazione delle lipoproteine ricche in trigliceridi in fase postprandiale, ma anche la composizione delle altre lipoproteine, con possibili ricadute benefiche sulla riduzione del rischio cardiovascolare. I risultati dello studio sono stati raggiunti con un quantitativo di polifenoli (circa 3 grammi al giorno) sicuramente superiore al consumo medio attuale della popolazione occidentale ma facilmente raggiungibile con cibi naturali, tipici della maggior parte delle abitudini gastronomiche e senza alcun tipo di supplemento. Inoltre, l'ottima aderenza dei partecipanti mostra che questo tipo di dieta è fattibile e facilmente accettabile», conclude Della Pepa.