26 marzo 2023
Aggiornato 13:30
Bugie e cervello

Perché le persone dicono le bugie? La scienza spiega il motivo

Un neuroscienziato cognitivo spiega il motivo per cui la gente mente e cosa accade al loro cervello mentre lo fanno

Perchè diciamo le bugie?
Perchè diciamo le bugie? Foto: pathdoc | Shutterstock Shutterstock

E’ una cosa che impariamo a fare fin da quando siamo piccolini, inizialmente ci sembra la nostra ancora di salvezza, la nostra arma di sopravvivenza, ma se le cose continuano è innegabile che dire le bugie può trasformarsi nella nostra fine. Eppure, bugiardi seriali a parte, non esiste essere umano al mondo che non abbia detto qualche piccola menzogna. E’ un po’ come se fossimo programmati per farlo. Perché accade questo? Se lo sono chiesti anche alcuni scienziati. Ecco qual è stata la loro risposta.

Lo facciamo comunque
Tutti sappiamo che è sbagliato dire le bugie, eppure ogni tanto qualcuna ci scappa. È più forte di noi, questo lo sappiamo bene. Ma perché accade questo? Perché se hai mentito almeno una volta nella tua vita hai molte più probabilità di ripetere lo stesso errore. Ed è così che percorriamo la strada della menzogna, quella che prima o poi ci metterà nei guai. «La cosa pericolosa della menzogna è che le persone non capiscono come l'atto ci cambia radicalmente», ha dichiarato Dan Ariely, psicologo comportamentale presso la Duke University.

Una pietra miliare dello sviluppo
Secondo alcuni scienziati, la bugia potrebbe essere considerata una pietra miliare dello sviluppo. Per essere dei buoni bugiardi, infatti, bisogna essere in grado di pianificare alla perfezione, utilizzare determinati livelli di attenzione e avere la capacità di vedere una situazione da un’altra prospettiva. Solo in questo modo si può riuscire a manipolare gli altri.

Il senso di moralità
Se le prime bugie vengono dette fin dall’età dei due anni, quando l’essere umano cresce ha un problema in più: confrontarsi con la propria coscienza. Ed è così che la menzogna – prima che venga detta – viene pesata sulla bilancia della moralità e la capacità di autoregolarsi. In uno studio condotto nel 2010 è emerso che la maggior parte delle persone adulte evita di mentire quando è possibile.

Si mente per motivi di lavoro
Uno studio condotto da un neuroscienziato cognitivo dell’Università di Harvad, di nome Joshua Greene, ha messo in evidenza come la maggior parte degli adulti mente per motivi di lavoro. Soprattutto se vi è in ballo del guadagno. Greene ha anche analizzato il cervello dei volontari attraverso scansioni MRI che mappano il flusso di sangue verso le varie aree cerebrali.

Cosa accade mentre diciamo le bugie?
Durante lo studio alcune persone hanno detto la verità mentre altre hanno scelto di mentire. In queste ultime si evidenziava una grande attività nella rete di controllo parietale frontale, area coinvolta in un pensiero difficile e molto complesso.

Come si può resistere alla tentazione?
Gli scienziati hanno scoperto che le persone che avevano i centri di ricompensa più attivi degli altri avevano più probabilità di mentire. Insomma, in certi individui, diventa quasi impossibile resistere alla tentazione di dire bugie. Ma la scelta – mentire non mentire – spetta solo noi e sembra dettata da un insolito meccanismo che vive dentro di noi. «Siamo i nostri giudici della nostra stessa onestà. E quel giudice interno è ciò che differenzia psicopatici e non-psicopatici», spiega Ariely.

Più sei stanco più menti
La ricerca ha anche mostrato come in alcuni momenti della nostra vita sia più probabile mentire di altri. Per esempio, quando siamo stressati o stanchi. Al contrario, è più facile che ci trasformiamo in persone oneste quando abbiamo paura di essere scoperti o abbiamo avuto un’educazione particolarmente moralista. Come dire che tutti abbiamo il desiderio di mentire ma le etichette a volte ce lo impediscono. «Noi, come società, dobbiamo capire che, quando non puniamo la menzogna, aumentiamo la probabilità che accada di nuovo», spiega Ariely.

Amigdala esplosiva
Grazie alle scansioni MRI gli scienziati hanno potuto notare che nelle persone si verifica una sorta di esplosione di attività dell’amigdala mentre dicono bugie. L’Amigdala è una parte molto importante del nostro cervello perché collegata alla paura, all’ansia e alle risposte emotive. Tra queste anche una strana sensazione di nausea che si verifica in alcuni bugiardi.

Se ne dici troppi cambi
Purtroppo, dire spesso bugie può cambiare noi e il nostro cervello, presumibilmente in maniera irreversibile. Quando le persone si accorgono che possono continuare a mentire senza avere ripercussioni negative sulla propria vita, i segnali alterati dell’Amigdala tendono a diminuire, diventando molto simili a quelli che non mentono. «Se offri alle persone molteplici opportunità di mentire per il proprio beneficio iniziano con piccole bugie e diventano sempre più grandi nel tempo», conclude Tali Sharot, neuroscienziato cognitivo all'University College di Londra. Insomma, la voglia di dire bugie è un’erbaccia che bisogna sradicare sin dai primi anni di vita altrimenti infesterà tutti.