28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
AnxietyHelper

16enne evita il suicidio «in extremis» e crea un’app contro l’ansia e la depressione

Un’adolescente che ha vissuto la sua intera vita a combattere contro anoressia, ansia e depressione crea un’app gratuita che possa aiutare gli altri

Ci sono persone che quasi non sanno cosa siano, altre che ci convivono praticamente fin dai primissimi anni di vita. Stiamo parlando di due noti demoni chiamati ansia e depressione. Demoni che un’adolescente di nome Amanda Southworth conosce benissimo. A tal punto che molto spesso ha pensato di farla finita. Anzi, stando al suo racconto, avrebbe addirittura cercato di togliersi la vita. Ed è proprio perché la sua vita è stata – da sempre – un’incessante lotta, che vuole aiutare tutte le persone che sono nella sua condizione a superare gli ostacoli e ad amare la vita così com’è. Per farlo, ha ideato un’app.

Tentativi di suicidio
Amanda è solo un’adolescente eppure da sempre ha vissuto nella più totale oscurità. È sopravvissuta a sette tentativi di suicidio e ha combattuto contro anoressia, ansia e depressione. «È stato davvero come scavare una buca. Più a lungo va avanti, meno speranza hai». Ma la speranza, per fortuna, sembra averla finalmente trovata anche se fino a poco tempo fa – come è facilmente intuibile – la sua vita era un vero e proprio calvario. Non si sa dove abbia trovato la forza per uscirne, ma in breve tempo si è trasformata da una ragazza estremamente fragile a un’imprenditrice di successo.

AnxietyHelper
Amanda ha finalmente trovato la sua strada, il suo scopo nella vita: aiutare le persone che, come lei, non riescono a scontrarsi faccia a faccia con le difficoltà della vita di tutti i giorni. La sua idea è stata quella di dare vita a una compagnia di nome AstraLabs e sviluppare un’app chiamata AnxietyHelper. Si tratta di uno strumento disponibile a tutti che offre giochi ed esercizi volti ad aiutare le persone a contrastare ansia, depressione e attacchi di panico. «Perché non faccio lo strumento che vorrei davvero avere io? E così ho fatto», racconta Amanda a CNN. «Si sa che ci sono mille numeri da chiamare in caso di difficoltà ma chi fa davvero pensieri funerei o suicidi ha così paura di ciò che penserebbe la gente che non li compone mai».

Un vero e propria salvavita
L’app può essere considerata un vero e proprio salvavita perché è anche in grado di trovare risorse salvavita nelle vicinanze e istruzioni per amici e familiari che cercano – spesso senza successo – di aiutare le persone a loro care. Amanda ci tiene a precisare che un’app non può essere la soluzione a tutto, ma senz’altro può rappresentare un buon supporto.

Un ufo sbarcato sulla terra
La storia di Amanda inizia molto tempo fa, quando aveva appena otto anni. Da sempre abituata a vivere in campagna, si è vista catapultata in una grande città come Los Angeles a causa di un trasferimento dei genitori. Cambiare casa significava, per lei, perdere tutti i riferimenti che si sono avuti fino a poco prima. Iniziare una vita completamente nuova con persone nuove, compagni nuovo amici nuovi. Tutto questo le faceva sentire tremendamente instabile. «Mi sentivo come un ufo appena sbarcato sulla Terra».

Demoni sconosciuti
Dopo due anni di insicurezze e timori, lo stato di salute mentale di Amanda sprofonda letteralmente e comincia il vero e proprio calvario: anoressia, ansia e depressione. Tutte cose che l’hanno spinta a cercare di togliersi la vita. Non aveva nessuna intenzione di parlarne con gli altri, la sua instabilità e i suoi timori erano un segreto da custodire con enorme cura. Inizia a parlarne con qualcuno dopo molto tempo, ma le risposte che otteneva erano tutt’altro che soddisfacenti: «Oh mio Dio, è solo una fase dell'adolescenza», le dicevano sempre.

La tecnologia le cambia la vita
Tutti i tentativi di suicidio falliscono ma lei si può dire salva grazie a un corso di informatica. «La tecnologia mi ha salvato la vita. Chi ha attacchi di panico teme sempre di non avere il controllo della situazione, quando invece sei dietro un pc e crei qualcosa che solo tu sai gestire, ti sembra, tutto a un tratto, di recuperare il controllo. E tutto cambia. Da allora non ho mai più tentato il suicidio», racconta Amanda. Da quel momento in poi si rende conto che tante altre persone, nella sua situazione, avrebbero potuto beneficiare della stessa cosa.

Esperti e psicologi
Ed è così che Amanda inizia un percorso completamente nuovo: si mette in contatto con medici, psicologici ed esperti di vario tipo. Tutti hanno in qualche modo contribuito a creare un’app in grado di aiutare le persone che soffrono di ansia, depressione e attacchi di panico. Una volta terminata la sua creazione la fa testare ad amici, parenti e compagni di scuola. Poi, come spesso accade, si diffonde la notizia e sempre più persone provano a scaricarla. In breve tempo migliaia di persone la sperimentano e ne rimangono entusiasti. «Pian piano mi sono arrivati sempre più messaggi da persone che mi ringraziavano per avergli salvato la vita attraverso l'applicazione».

Non si può avere il controllo di tutto
«Tutto nella mia vita mi ha insegnato che sia le cose buone che quelle cattive in questo mondo continueranno ad accadere e sono al di fuori del nostro controllo. Ma è proprio ciò che riusciamo a fare con quelle che non possiamo controllare a fare la differenza», conclude Amanda.