23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Sanità

ISS, 1 miliardo di casi di malattie infettive neglette ignorati

Patologie della povertà e per questo poco studiate perché smuovono scarsi interessi economici

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Ricerca Foto: Likoper | shutterstock.com Shutterstock

ROMA – Ci sono malattie ‘dimenticate’, perché colpiscono zone di scarso interesse economico. Qui ci sono le cosiddette «malattie neglette, cosiddette perché in genere colpiscono i poveri e i marginali che vivono nei Paesi in via di sviluppo o con economie in fase di transizione, non smuovono grandi interessi finanziari. Anche per questo, purtroppo, la ricerca e sviluppo di nuovi farmaci e vaccini tende ad essere lenta. Come dice il nome stesso, quindi si tratta di malattie poco considerate, a dispetto del loro impatto sulla popolazione mondiale, anche al di fuori dei tropici». E' la denuncia del presidente dell'Iss, Walter Ricciardi, che nel suo editoriale del Numero di Maggio della Newsletter ALLISS sottolinea: «si stima che il carico di malattia sia elevato, con più di un miliardo di casi, così come i costi, di miliardi di dollari ogni anno per le economie disastrate di circa 150 Paesi situati per lo più in zone tropicali e subtropicali».

Gli agenti patogeni
«Le malattie neglette – sottolinea Ricciardi – sono causate da diversi agenti patogeni, dai protozoi (agenti della malattia di Chagas, della tripanosomiasi umana africana, e della leishmaniosi) ai batteri (per l’ulcera di Buruli, la lebbra, il tracoma, la framboesia), agli elminti (cisticercosi-teniasi, dracunculiasi, echinococcosi cistica e alveolare, trematodiasi di origine alimentare, filariasi linfatica, oncocercosi, schistosomiasi, elmintiasi trasmessa dal suolo), fino ai virus (Dengue e Chikungunya, particolarmente diffusi, e rabbia). L’elenco, stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tende a variare, ma il concetto rimane lo stesso: queste malattie sono poco studiate, ma non per questo, anzi, non meritano la nostra attenzione. A differenza di altre malattie della povertà, quali HIV, tubercolosi e malaria, gli strumenti che abbiamo per combatterle sono scarsi, e spesso non conosciamo neanche bene le dimensioni del fenomeno».

L’entità della diffusione
«E’ per questo – prosegue Ricciardi – che l’Unione Europea ha lanciato dei programmi di ricerca tesi a comprendere l’entità della diffusione di malattie come per esempio l’echinococcosi cistica, e fondazioni e organizzazioni non governative hanno inserito nella loro agenda la necessità la necessità di stimolare la partnership fra pubblico e privato al fine di scoprire e mettere a punto prodotti utili a combattere alcune delle più temibili malattie neglette. Trovare il modo di tirar fuori dai cassetti dell’accademia o degli istituti di ricerca idee e progetti che il privato, adeguatamente incentivato dai governi, possa utilizzare è il sogno di chi in prima linea è impegnato nella lotta contro queste malattie e la speranza dei tanti poveri del mondo. Il lavoro compiuto dall’ISS sull’echinococcosi cistica nell’Europa sud-orientale e in Turchia – conclude il presidente dell'Iss – è fondamentale per aumentare le conoscenze sulle dimensioni del fenomeno e sul carico di malattia, premessa importante a ogni intervento di prevenzione e controllo di questa importante zoonosi che affligge le popolazioni rurali di gran parte del mondo».